New York – Grande delusione nel mese di giugno per il mercato del lavoro statunitense. In ogni modo li si guardino, i dati non possono lasciare soddisfatti. E infatti i mercati accusano il colpo.
Il mese scorso gli Stati Uniti hanno creato molto meno posti di lavoro del previsto nel settore non agricolo, 18 mila contro gli 80 mila attesi, e in un altro segnale negativo per la ripresa dell’economia il tasso di disoccupazione e’ salito al 9,2% dal 9,1%.
I dati sono stati resi noti dal Dipartimento del Lavoro. Se a luglio non si vedranno dati migliori, molti analisti potrebbero rivedere al ribasso le stime sul Pil.
Ritoccato al ribasso il dato precedente, a 25 mila posti creati da +54 mila. Il rimbalzo nella seconda meta’ dell’anno ora e’ a serio rischio. Il tasso di disoccupazione era atteso sulla stessa cifra di maggio, al 9,1%. Cinque mesi fa, in novembre, era stato toccato il livello piu’ alto da aprile 2010, pari al 9,8%.
Non e’ un segreto che nel settore privato le aziende stanno continuando ad assumere. I posti creati sono pero’ meno di quelli attesi (+57 mila contro i +210 mila del consensus).
Analizzando il report nelle sue componenti, le ore medie lavorative settimanali sono state pari a 34,3 lievemente sotto le 34,4 attese (pari a quelle del mese precedente). Il risultato e’ identico a quello visto in febbraio. Il reddito medio per ora e’ sceso dello 0,1%, deludendo le aspettative che erano per un rialzo dello 0,2%.
L’assenza di una crescita del mercato del lavoro ha bloccato in una fase stagnante i redditi personali in giugno, il che potrebbe compromettere i consumi, cosi’ fondamentali per la crescita della maggiore economia al mondo (rappresentano infatti il 70% del Pil). Persino il presidente della Fed, Ben Bernanke ha ammesso che la lentezza della ripresa “e’ frustrante”.
“Le societa’ sono esitanti, non vogliono assumere nuovo personale quando la domanda dei consumatori e’ cosi’ incerta”, spiega a Bloomberg Guy LeBas, chief fixed- income strategist di Janney Montgomery Scott. “Indica che la domanda al consumo e’ fiacca. Assisteremo a una riduzione al ribasso delle stime sul terzo trimestre”.
Dopo essere scivolati ai minimi di seduta in vista della pubblicazione del report governativo, i Treasury hanno iniziato ad essere molto richiesti subito dopo. La maggior parte dei Buy interessano la pancia della curva dei rendimenti. Dopo un paio di giorni di performance debole, i titoli a 5,7 e 10 anni stanno correndo con una bella spinta. Il rendimento sul titolo a 5 anni cede 13 punti base attestandosi a quota 1,60%.
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New York – Le cifre della disoccupazione Usa a giugno, con la percentuale di senza lavoro salita al 9,2%, sono “inaccettabilmente alte”. Questa la reazione in una nota della Casa Bianca al rapporto sull’occupazione che indica la creazione di soli 18.000 posti di lavoro nel mese scorso, in attesa che alle 16.35 italiane il presidente Obama faccia una dichiarazione sul tema.
Sempre secondo il comunicato della Casa Bianca il rapporto indica la necessità di un “approccio equilibrato” alla riduzione del deficit, un’espressione che Obama ha spesso usato per indicare la necessità di aumentare il gettito fiscale oltre a tagliare le spese. Il prncipale consigliere economico di Obama, Austan Goolsbee, ha detto in un’intervista alla rete tv Cnbc che le cifre di giugno sono “una chiamata all’azione”.
Secondo Goolsbee il rapporto sull’occupazione indica che è necessario mettere fine ai “litigi” tra democratici e repubblicani perché con un accordo comprensivo sulla riduzione del deficit e la creazione di nuova occupazione, potrebbero essere creati “centinaia di migliaia, se non milioni, di nuovi posti di lavoro”.