Roma – La manovra economica potrebbe arrivare nell’aula del Senato gia’ giovedi’ 14 luglio, per poi passare alla Camera all’inizio della prossima settimana e soddisfare cosi’ l’urgenza di un’approvazione in tempi straordinari espressa ieri dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti dopo l’attacco degli speculatori. Lo riferiscono fonti parlamentari.
Ma il silenzio del governo e’ preoccupante e da’ l’idea della scarsa coesione della maggioranza. Serve piu’ autorevolezza. E rapidita’, il tempo stringe.
C’e’ tanta fretta che ieri Tremonti ha lasciato Bruxelles per correre a “chiudere il bilancio” dell’Italia.
Lasciando anticipatamente i lavori dell’Ecofin, il ministro ha detto di stare tornando in Italia per portare a termine la manovra finanziaria del Paese. “Sto andando via per chiudere il bilancio dell’Italia”.
Questa mattina si e’ riunita la commissione bilancio del Senato per discutere il testo del dl, ma gli occhi sono puntati sull’incontro che dovrebbe avvenire in tarda mattinata tra il ministro dell’Economia e i rappresentanti della maggioranza, come anche sulla conferenza dei capigruppo che dovrebbe decidere per un’accelerazione dei tempi per il via libera al provvedimento, sul quale si e’ mostrato d’accordo ieri il presidente del Senato, Renato Schifani.
Alle 18.00 di oggi scade il temine per la presentazione degli emendamenti. L’opposizione, intenzionata a non fare ostruzionismo vista la gravita’ del momento, presentera’ una manciata di emendamenti. Il Pd li illustrera’ alle 12.00 di oggi in una conferenza stampa al Senato.
Anche la Lega dovrebbe ridurre le proprie richieste di modifiche alla manovra ai capitoli che riguardano l’inalzamento dell’imposta del bollo dei conti titoli, il patto di stabilita’ interno, le pensioni e il limite all’1% della deducibilita’ del costo di ammortamento per investimenti sui concessionari. Il Pdl, dal canto suo, potrebbe non presentare emendamenti.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, chiedera’ alla conferenza dei capigruppo di anticipare il calendario dei lavori e fissare l’approvazione della manovra in aula entro giovedì 14 luglio.
“Credo sia necessario e indispensabile, per dare un segnale di coesione del nostro paese all’esterno, che si possa senz’altro votare la manovra entro e non oltre la giornata di giovedì. Questa sara’ la mia proposta”, ha detto Schifani parlando con i cronisti al Senato.
Schifani ha gia’ incassato il sostegno del Partito democratico, che per bocca della capogruppo Anna Finocchiaro, si mostra disponibile ad assicurare la definitiva conversione in legge del decreto entro domenica alla Camera.
Si dichiarano disponibili anche l’Udc e l’Italia dei valori.