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Ipotesi QE3: subito critiche da Cina

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva governativa e swap a fronte di un recupero dei listini azionari. Andamento contrastato per i periferici. Se da un lato sono scesi gli spread su Italia (sceso sotto 290 pb) e Spagna, dall’altro sono saliti quelli di Grecia, Irlanda e Portogallo.

L’agenzia Fitch ha ridotto il rating greco a CCC da B+. Allo stesso tempo l’agenzia ha giudicato positivamente la manovra finanziaria italiana dichiarando che se non ci saranno shock negativi il rating AA- rimarrà invariato, mentre l’outlook stabile si basa sull’attesa che il governo riuscirà a ridurre il deficit di bilancio come previsto. Intanto, secondo alcune indiscrezioni fornite da Reuters, rimane ancora incerta la possibilità di effettuazione della riunione dei capi di stato e governo attesa per domani.

In forte calo i depositi presso la Bce che ieri, primo giorno del nuovo periodo Rob e quindi la prima seduta con remunerazione al tasso dello 0,75%, ammontavano a 9,5 Mld€ dai 60,4 Mld€ di martedì. In mattinata sarà importante seguire l’asta italiana di Btp per 3-5 Mld€. Lo spread sui titoli italiani si è fortemente ridotto negli ultimi tre giorni in seguito alla decisione del governo di approvare entro la settimana la nuova legge di bilancio.

Negli Usa la giornata di ieri si è conclusa con tassi di mercato piuttosto stabili in un contesto positivo per i listini azionari. A sostenere i listini azionari sono state le parole del governatore Fed Bernanke che durante l’audizione alla camera ha dichiarato che, nel caso in cui la debolezza dell’economia si rivelasse persistente e riemergessero contemporaneamente spinte deflattive, la Fed sarebbe pronta ad implementare stimoli aggiuntivi che potrebbe essere effettuati attraverso una delle seguenti modalità: 1) esplicitazione del periodo per il quale il tasso Fed Fund ed il livello delle attività in portafoglio rimarranno sui livelli attuali; 2) ulteriore piano di acquisto di asset; 3) riduzione del tasso di remunerazione delle riserve in eccesso.

Se l’evoluzione dell’economia fosse invece più favorevole, allora la Fed sarebbe orientata rimuovere parte delle manovre accomodanti. In merito al tema dell’innalzamento del tetto del debito con collegato piano di riduzione del deficit, Bernanke ha sottolineato l’importanza di non procedere nell’immediato a tagli eccessivamente drastici della spesa per evitare effetti negativi sull’economia.

L’ipotesi di un QE3 avanzata da Bernanke ha visto già le prime reazioni dal fronte cinese dove Yu Bin, direttore di un centro di ricerca governativo, ha richiamato gli Usa alla cautela verso l’ipotesi di un terzo piano che potrebbe far rialzare l’inflazione e produrre un significativo impatto sulla stessa economia cinese. Nel frattempo, i negoziati sull’innalzamento del tetto del debito presieduti direttamente da Obama, non hanno portato ad una accordo neanche ieri.

Il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnel, ha suggerito l’uso di una procedura di emergenza che, in mancanza di un accordo, consentirebbe al solo presidente di concedere l’approvazione all’innalzamento del tetto del debito. A mercati chiusi l’agenzia di rating Moody’s ha messo in revisione il giudizio Aaa degli Usa per un possibile downgrade, dal momento che vi è “una crescente possibilità che il limite del debito prescritto dalla legge non verrà aumentato …, portando a un default sugli impegni di debito del Tesoro Usa”.

Valute: euro in deciso apprezzamento nella giornata di ieri dopo le parole di Bernanke. Il cross durante la notte ha accelerato il rialzo avvicinandosi quasi ad area 1,43 in seguito alla decisione di Moody’s sul rating Usa. In mattinata il cross si mantiene in prossimità di area 1,42 nonostante la partenza debole dei listini azionari. Il supporto per oggi si colloca in area 1,41. Resistenza sui massimi toccati stanotte a 1,4280. Yen molto volatile durante la notte con il cross verso dollaro che, dopo aver raggiunto l’importante supporto a 78,50, ha registrato un repentino rialzo fino a 79,60.

Secondo alcuni indiscrezioni riportate da Reuters non sarebbe stata la BoJ ad intervenire, ma gli acquisti a sostengo del biglietto verde sarebbero stati effettuati da banche Usa. Il ministero delle Finanze giapponese, Noda, non ha voluto commentare l’ipotesi di azioni sul mercato valutario, aggiungendo che un intervento potrebbe avvenire anche senza alcun annuncio.

Materie Prime: giornata di rialzi per la maggior parte delle commodity in concomitanza di un ribasso del dollaro, in seguito alle dichiarazioni di Bernanke. A beneficiarne sono stati i preziosi con l’argento in rialzo di oltre il 7% e l’oro, la cui domanda è sostenuta anche dalla crisi del debito europea. In rialzo il greggio Wti (0,6%) in seguito anche al calo delle scorte maggiore del previsto. Secondo quanto dichiarato dal responsabile della divisione mercati dell’Aie, la prossima settimana non sarebbe esclusa la possibilità di rilascio di ulteriori scorte di greggio. Prosegue il rialzo degli agricoli, escluso lo zucchero. Tra i metalli industriali rialzo dell’alluminio; rame stabile.

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