New York – Si calmano momentaneamente le tensioni sul debito dei PIIGS in Europa e l’attenzione si sposta sulla difficile decisione che adesso si trovano a prendere i politici negli Stati Uniti. Ma non c’e’ nulla di cui preoccuparsi, secondo Jamie Dimon, chairman di JPMorgan, e anche secondo tutti gli opinionisti di Wall Street che in coro dicono: “Il tetto limite del debito Usa alla fine verrà rialzato”.
Niente di cui temere dunque, nonostante le due note di Moody’s e Standard & Poor’s, che all’evenienza si sono dette pronte a togliere il merito di tripla ‘A’ al debito Usa. Il mercato non sembra essere preoccupato sulla questione, e sembra convinto che alla fine si giungerà a un accordo. Ecco alcune risposte raccolte alla domanda: Sei preoccupato che alla fine non verrà raggiunto un accordo sul debito?
“No, si tratta solo di giochi politici”, secondo un gestore di hedge fund. “Nessun problema sul tetto limite. Il mercato Usa è relativamente stabile. I rendimenti dei Treasury a 10 anni sono prossimi ai minimi da inizio anno, a $2,91”, secondo Credit Suisse.
“Il presidente Obama non è corretto perché continua a ingaggiare una lotta di classe e tenta di spaventare il pubblico facendogli credere che questo è un dibattito vitale per la sicurezza finanziaria del paese”, secondo un professore di economia.
“Tutti pensano che alla fine verrà alzato. Anche io. Ma a volte fa paura quando tutti la pensano nella stessa maniera”, dice un manager di fondi.
I politici sono tanto razionali quanto il resto del mercato, per cui sanno che alla fine dovrà essere rialzato. Ma al momento sembrano più preoccupati sulla probabilità di essere rieletti.
Dimon invece ha parlato dell’importanza di una risoluzione: “E’ imperativo che gli Stati Uniti alzino il tetto limite”. “Il mancato accordo sul debito provocherà una forte reazione del mercato”. “Sarebbe da irresponsabili dare l’idea che gli Stati Uniti possano entrare in default”.
Non è mancata infine una nota sulla banca. “Abbiamo tonnellate di liquidità”, come a dire: che ci importa dei requisiti sul capitale. Ma Dimon e’ lo stesso che aveva lanciato il guanto di sfida a Bernanke, dicendo che le norme di controllo finanziario esagerate stanno rallentando la ripresa dell’economia.