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Ue vuole usare fondo salva stati per linee di credito emergenza

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Bruxelles – I leader dell’Unione Europea stanno valutando l’ipotesi di utilizzare linee di credito di emergenza per scongiurare un’espansione a macchia d’olio della crisi del debito sovrano nell’area euro. Lo ha riferito a Bloomberg una persona – che ha chiesto di rimanere anonima – informata sulle trattative che verranno affrontate nel summit straordinario indetto per domani a Bruxelles e che punta a trovare un’intesa su un nuovo pacchetto di aiuti per la Grecia.

Il piano allo studio dei funzionari europei e’ gia’ stato bloccato in precedenza dalla Germania. Le misure hanno l’obiettivo di rassicurare i mercati, rafforzando l’arsenale del fondo di salvataggio.

Tra le altre opzioni allo studio, consentire al fondo di salvataggio da 440 miliardi di euro di essere usato per offrire un aiuto alle banche che avranno bisogno di varare aumenti di capitale. Non verra’ deciso nulla fino a quando i leader convoncati non raggiungeranno un accordo.

Oltra al nuovo piano di aiuti alla Grecia, l’obiettivo e’ quello di dimostrare che ci sono gli strumenti per evitare che Italia e Spagna vengano contagiate dalla crisi. Secondo i calcoli degli analisti, se i rendimenti sul decennale iberico e italiano dovessero raggiungere il 7% la situazione diventerebbe probabilmente ingestibile.

Queste iniziative mettono sempre piu’ sotto pressione la Germania. A inizio anno il cancelliere tedesco Angela Merkel aveva messo il veto sulla proposta di rafforzare le armi a disposizione del fondo salva stati, chiedendo che la Grecia desse dimostrazione di avere le capacita’ di voltare pagina in fretta.

Nel frattempo – riporta sempre l’agenzia Bloomberg – spunta un’altra idea ancora per uscire dalla crisi: consentire al fondo di emergenza di acquistare i bond dei paesi periferici nel mercato secondario e al contempo permettere agli stessi Piigs di riacquistare il proprio debito sul mercato.

I colloqui per rendere piu’ flessibile lo European Financial Stability Facility (EFSF), dandogli liberta’ di manovra sul mercato secondario, non sono la prima iniziativa che va in questa direzione. Il mese scorso i leader europei avevano trovato un’intesa per aumentare la capacita’ di prestito dell’EFSF rispetto al suo target orginario.

Il ministro spagnolo delle Finanze Elena Salgado, che sta facendo di tutto per impedire che la crisi finisca per ingolfare il motore iberico, ha annunciato di essere a favore di un’iniziativa di questo tipo. Il piccolo particolare che sfugge ai leader europei e’ che l’Italia e’ gia’ “ingolfata”.

Bisogna agire in fretta per placare i timori dei mercati. Lo spread tra il decennale spagnolo e quello tedesco e’ salito due giorni fa a una cifra record di 367 punti base, mentre quello italiano ha toccato punte di 332 punti base.
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Nel frattempo il tedesco Juergen Stark, capo economista della Bce, dice di non vedere controindicazioni all’acquisto di bond greci sul mercato secondario da parte dell’Efsf, anche se i mercati probabilmente lo interpreteranno come un default.

“Personalmente – dice Stark alla Boersen-Zeitung – non vedo un rischio di credit event o di downgrade del credito” se l’Efsf acquistera’ bond greci sul mercato secondario. Un credit event coincide con un default dei bond greci e il pagamento dei cds correlati a questi titoli. Le dichiarazioni di Stark arrivino a ridosso del summit tra la Merkel e Sarkozy e alla vigilia del vertice dei leader europei a Bruxelles.

La Bce ha ripetutamente detto che in caso di default non accettera’ piu’ titoli greci svalutati come collaterali dei prestiti alle banche greche.