New York – L’area euro nel suo complesso potrebbe pagare circa il 4,8% per prendere denaro a prestito. I calcoli si basano su prezzi di mercato e livelli di debito attuali.
A riportare le cifre e’ stato un team di analisti capitanato da Alexandrovich di Jefferies, che viene citato da Bloomberg (vedi video in fondo). Questo vuol dire che la Germania dovra’ accettare di pagare un rendimento di circa due punti percentuali superiore a quello attuale, ovvero l’equivalente di 44 miliardi di euro in piu’ l’anno.
Il cancelliere potrebbe essere costretta a dare il suo lasciapassare all’emissione di euro bond, nel tentativo di arginare il contagio della crisi.
Merkel, che ama definire la moneta unica “lavoro di pace” e parte dell’idea di un’Europa unita, e’ l’ultimo ostacolo davanti all’emissione di euro bond. Mentrei leader sono riuniti a Bruxelle per un summit straordinario sulla Grecia, la presa di posizione della leader tedesca potrebbe cambiare ora che il cuore dell’Europa sta per essere infettato dalla crisi del debito che ormai dura da 21 mesi.
I rendimenti del decennale spagnolo e italiano viaggiano intorno al 6%. Se dovessero raggiungere il 7% sarebbe sempre piu’ difficile per i due Piigs piu’ importanti rifinanziare il proprio debito.
La soluzione degli euro bond sta prendendo sempre piu’ piede con la crisi che rischia di far saltare l’intera area euro. Il ministro italiano delle Finanze Giulio Tremonti, il ministro degli Esteri irlandese Eamon Gilmor e Pimco – il maggiore fondo obbligazionario al mondo – sono trai fautori dell’idea.
Secondo Frank Schaeffler, un deputato del partito dei Liberal Democratici, che fa parte della coalizione di governo tedesca, la soluzione potrebbe diventare inevitabile e la Grecia rischia comunque di dover temporaneamente uscire dall’area della moneta unica.
Una proposta alternativa che rappresenterebbe un compromesso e’ quella avanzata dal gruppo di ricerche Bruegel vedrebbe i paesi che hanno un debito pari a piu’ del 60% del Pil (in Italia la cifra arriva al 120%) partecipare all’emissione di in un bond “blu” congiunto.
In questa maniera i tassi di interessi da pagare sarebbero probabilmente in molti casi piu’ bassi di quelli che i governi con deficit bassi devono pagare ora, in parte per via di un mercato piu’ liquido.
Qualsiasi livello di debito in eccesso sarebbe venduto all’interno dei condini nazionali come bond “rosso”, con un rendimento piu’ alto.
A Gille Moec, economista capo di Deutsche Bank, il concetto piace sempre di piu’, perche’ creerebbe “una miscela ideale tra un alleggerimento del prezzo da pagare e incentivi per una disciplina fiscale piu’ rigida”.