Società

Marine Le Pen vuole annettere il Belgio francofono

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – Ormai e’ passato piu’ di un anno da quando in Belgio si e’ aperta una crisi politica senza precedenti, che vede il parlamento spaccato in due, specchio delle divisioni sociali del paese e della sua capitale, cuore d’Europa.

Una scissione del regno belga, che oggi “celebra” i 400 giorni senza un governo (un record e una storia per cui il popolo viene deriso da tutti), tra i fiamminghi e i valloni si fa sempre piu’ probabile e la Francia potrebbe approfittarne per allargare le sue frontiere a nuovi territori.

Marine Le Pen, candidata alle prossime elezioni presidenziali di Francia per conto del Fronte Nazionale, vuole cogliere la palla al balzo e cosi’ avanza la proposta che la regione della Vallonia situata nel Belgio venga annessa per via del grande numero di francofoni che vi abitano.

Parlando al giornale “Le Parisien” tramite un comunicato, la leader dell’estrema destra francese ha espresso solidarieta’ e annunciato una presa di posizione politica importante alla vigilia della festa nazionale del Belgio.

La figlia di Jean Marie Le Pen ha dichiarato che “se le Fiandre prendono la loro indipendenza, ipotesi sempre piu’ credibile, la Repubblica francese sara’ onorata di accogliere in seno la Vallonia”, dal momento che i legami storici e fraternali che uniscono i due popoli sono trppo forti perche’ la Francia abbandoni la Vallonia. Parole che sembrano risuonare da tempi lontani.

“La situazione politica del Belgio e’ destinata a peggiorare”, si legge nel comunicato diffuso da Le Pen “e ha lasciato valloni e fiamminghi in una situazione di terribile incertezza. Siamo tutti preoccupati e in questo giorno in cui il Belgio celebra la sua festa nazionale, e’ responsabilita’ della Francia e dei francesi tendere una mano verso i Valloni”.

Da tredici mesi il Belgio e’ in attesa che valloni e fiamminghi si mettano d’accordo per formare un nuovo governo. Il risultato elettorale a meta
giugno 2010 ha portato a una interminabile fase di stallo istituzionale. Nel nord hanno vinto gli autonomisti della Nuova Alleanza Fiamminga (Nieuw-Vlaamse Alliantie, N-VA) di Bart De Wever, mentre il sud ha visto l’affermazione dei francofoni del Partito Socialista guidato da Elio Di Rupo.

Ma oggi e’ arrivato il colpo di scena: otto forze politiche hanno raggiunto un accordo che potrebbe portare in poche settimane alla formazione di un nuovo governo, escludendo dal tavolo dei negoziati il partito separatista fiammingo N-Va, che aveva bloccato finora la possibilità di un accordo politico.