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WALL STREET: QUANDO CROLLA, E’ MEGLIO COMPRARE

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L’indice Dow Jones puo’ essere sceso di oltre 400 punti in pochi minuti nella seduta di mercoledi’, e l’indice Nasdaq puo’ aver inflitto a chi investe in borsa momenti di forte sofferenza ma, secondo la maggioranza dei broker e degli analisti Usa, gli investitori dovrebbero approfittare di questi cali, come opportunita’ per rimpolpare il loro portafoglio azionario.
Mercoledi’ mattina, in apertura, Wall Street ha vissuto momenti drammatici.

I timori per la discesa degli utili aziendali, la crescita dei prezzi petroliferi e il dato sull’inflazione negli Stati Uniti (+0,3% il core rate in settembre) hanno scatenato una valanga di vendite che ha fatto crollare l’indice Dow Jones in area 9.600 per la prima volta da marzo, facendo scendere nel contempo il Nasdaq molto vicino al minimo dell’anno, intorno a quota 3.000. Ma nel giro di un’ora e mezza, tutti e due gli indici hanno beneficiato di un notevole rimbalzo, grazie ad acquisti diffusi, e soprattutto il Nasdaq ha ritrovato la forza di andare in parita’.

Tuttavia, non c’e’ mai stato panico. Anzi, Tom McDonough, uno dei manager di Merrill Lynch, racconta che la scivolata del Dow sotto quota 10.000 non ha provocato ansie particolari tra i clienti. In sostanza, con l’indice dei titoli Industriali che si muove al rialzo o al ribasso di 100 punti al giorno, un mini-crollo di 400 punti non provoca la corsa ai telefoni (o ai broker online) per passare ordini di vendita solo perche’ l’indice e’ finito sotto quota 10.000. ”Si tratta di un numero, e l’importanza di questi numeri e’ stata esagerata oltre ogni misura”, spiega McDonough.

Parecchi broker Usa confermano che gli investitori hanno preso il crollo di Wall Street come l’occasione giusta per comprare azioni a prezzi particolarmente depressi. ”Abbiamo notato piu’ investitori interessati a incrementare le loro posizioni azionarie piuttosto che a vendere cio’ che avevano gia’ in portafoglio”, commenta Scott Smith, uno dei manager di A.G. Edwards & Sons Inc.

Tra i titoli considerati per l’acquisto, Intel Corp. “Abbiamo incoraggiato i nostri clienti a comprare Intel a questi livelli”, aggiunge Smith, che definisce il produttore di microchip “l’IBM del nuovo millennio.” Circa Big Blue, Smith sostiene di non avere molte azioni in portafoglio di International Business Machines.
William Kent, un broker di Edward Jones, e’ d’accordo.

“Gli investitori sono preoccupati, ma nessuno sta prendendo decisioni drastiche al fine di cambiare il proprio portafoglio azionario”. Senza fare nomi di titoli specifici, Kent ritiene che alcune azioni del settore hi-tech siano ”attraenti” a questi livelli di prezzo, cosi’ come i titoli del settore vendite al dettaglio. “Crediamo che le preoccupazioni sul rallentamento dell’economia Usa siano state esagerate”, conclude. Il broker raccomanda anche alcune azioni del settore telecomunicazioni, particolarmente penalizzate dal mercato nelle ultime settimane.