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Fiat-Chrysler: nuova matrice di comando, tutto sotto Marchionne

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Torino – Al via la riorganizzazione di Fiat. Sergio Marchionne guidera’ la prima delle quattro strutture del nuovo Gec, che sara’ il piu’ alto organismo decisionale in Fiat dopo il Cda. In particolare, si legge in una nota, Sergio Marchionne guidera’ l’area Nafta (inclusa Chrysler) ossia l’area di libero scambio che comprende Stati Uniti, Canada e Messico.

In una nota, la societa’ annuncia – dopo l’acquisizione della maggioranza di Chrysler e in vista della fusione – la formazione del Gec, ossia il Group Executive Council, che sara’ il piu’ alto organismo decisionale in Fiat dopo il Cda.

Il Gec avra’ quattro strutture principali: la prima sara’ composta da quattro gruppi operativi regionali che si occuperanno della produzione e vendita di automobili; di ricambi e assistenza (Mopar); di componenti per auto (principalmente Magneti Marelli) e di sistemi di produzione e fonderie (Comau e Teksid). Ognuna di queste attivita’ sara’ affidata alla responsabilita’ di un Chief Operating Officer (COO) che operera’ attraverso un team manageriale regionale (la cui composizione sara’ oggetto di una comunicazione specifica entro il primo settembre).

Ognuno dei COO sara’ responsabile del risultato economico, della gestione delle risorse e delle attivita’ produttive e commerciali della propria area. Ne faranno parte: Sergio Marchionne per Nafta (inclusa Chrysler), Gianni Coda (per Europa, Africa e Medio Oriente), Cledorvino Belini (America Latina), Michael Manley (Asia), Pietro Gorlier (Ricambi e assistenza), Eugenio Razelli (Componenti) e Riccardo Tarantini (Teksid/Comau). La seconda struttura riflettera’ la focalizzazione del Gruppo sui marchi. Ciascuno dei marchi, globali o potenzialmente globali, sara’ rappresentato nel GEC. Ogni responsabile dovra’ migliorare e sviluppare un appropriato portafoglio prodotti di brand e assistere i COO nell’implementazione di strategie commerciali e di marketing adeguate per ciascuna delle regioni operative.

I capi Brand presenti nel GEC saranno: Fiat: Olivier Francois; Veicoli Commerciali: Lorenzo Sistino; Alfa/Abarth/Maserati: Harald Wester; Lancia/Chrysler: Saad Chehab; Jeep: Michael Manley; Dodge: Reid Bigland. Nello svolgimento delle proprie attivita’ avranno il supporto del Chief Creative Officer, Olivier Francois.

La terza struttura sara’ composta da manager che, operando in modo traversale rispetto alle quattro regioni, guideranno con rigore e coerenza i processi industriali, ottimizzando le scelte della localizzazione dei capitali che il Gruppo dovra’ operare nei prossimi anni.

Saranno Chief Technology Officer: Harald Wester Design: Lorenzo Ramaciotti; Manufacturing Technology & Coordination: Stefan Ketter; Group Purchasing: Vilmar Fistarol; Qualita’: Doug Betts; Powertrain Coordinator: Bob Lee; Product Portfolio Management: Mark Chernoby; La quarta struttura sara’ composta dalle funzioni Corporate di supporto: Business Development: Alfredo Altavilla; Fiat Services & Holdings3: Alessandro Baldi; Chief Financial Officer: Richard Palmer; Chief Human Resource Officer: Linda Knoll.

Con il via alla nuova riorganizzazione di Fiat, “oggi e’ il momento giusto per accelerare nell’integrazione Fiat-Chrysler”. E’ il commento dell’ad Marchionne. “Queste nomine nel GEC sono il risultato di un profondo processo di valutazione delle competenze tecniche e di leadership delle persone.

Altrettanto importante e’ il fatto che riflettono le diversita’ culturali e geografiche dei nostri business. Riconosciamo a questi leader la capacita’ di fare di Fiat- Chrysler un Gruppo multinazionale efficiente in grado di competere nell’industria automobilistica mondiale”, ha detto aggiungendo che “e’ un privilegio per me avere l’opportunita’ di guidare questo gruppo di persone vedendole crescere mentre trasformano la sfida in una operazione di successo con fiducia in se’ stessi e in quello che possono ottenere”.

A rovinare la festa ci ha pensato per il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. “Questo farabutto di Marchionne continua a giocare sulla pelle dei nostri figli e la gente si ammazza e ammazza le mogli a Termini Imerese. Scendiamo in piazza anche noi al fianco degli operai, occupiamo i consigli comunali e mettiamo le tende a Roma non per chiedere elemosine, ma perche’ ci diano quello che ci spetta”.

Parole pesanti quelle dichiarate dal funzionario durante la convention “La politica e’ viva”, a Palermo, a proposito dell’omicidio-suicidio a Termini Imerese messo in atto da un ex operaio licenziato dalla Fiat di Termini Imerese e delle notizie poco rassicuranti giunte dal tavolo ministeriale sul dopo Lingotto che hanno scatenato l’ira delle tute blu.