Milano – Il clima resta teso in Europa nonostante l’apertura positiva di Wall Street, alla luce anche della frenata dell’economia tedesca nel secondo trimeste d della delusione per i dati sul mercato del lavoro britannico. Ciononostante l’altalena verso il basso si e’ interrotta a meta’ seduta, quando il segno piu’ si e’ riaffacciato per primo sui listini di Milano e Parigi.
Piazza Affari, al pari delle altre borse europee, non trova ispirazione dal summit franco-tedesco di ieri tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, ma negli ultimi scambi riesce a posizionarsi saldamente in territorio positivo, sui massimi di seduta.
In chiusura il Ftse Mib guadagna l’1,27%, Londra perde la bussola e cede lo 0,47%, Francororte ancora piu’ debole (-0,73%), mentre Parigi e Zurigo guadagnano terreno (+0,72% e +0,89% rispettivamente). A Milano sono in ripresa titoli dell’energia e bancari, mentre Fiat e’ ancora in forte calo.
Il vertice all’Eliseo tra Merkel e Sarkozy e’ stato bocciato dalla stampa estera e dai mercati. La proposta di tassazione sulle transazioni finanziarie frena in particolare il rimbalzo delle banche, mentre i tecnologici pagano lo scotto dei conti trimestrali di Dell che ha tagliato le sue stime sui ricavi 2012. Si aggiunga il dato economico negativo proveniene dall’Inghilterra, dove le richieste di sussidio ai massimi di due anni, e si puo’ ben comprendere l’avversione al rischio degli operatori.
Sul fronte dell’economia reale l’Europa incassa stamattina due dati contrastanti: quello positivo viene dalle rilevazioni Eurostat e registra un rallentamento dei prezzi a luglio scorso con l’inflazione al 2,5% contro il 2,7% segnato a giugno. Il dato negativo tocca al mercato del lavoro britannico che appare coerente con la turbolenta situazione sociale delle periferie londinesi: a luglio le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione hanno sofferto la maggiore crescita mensile dal maggio 2009, oltre le previsioni degli analisti. Oggi il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna e’ al 7,9%. Sta peggio, pure se non fa notizia, il Portogallo che si attesta secondo i dati diffusi stamane al 12,1% nel secondo trimestre dell’anno, anche se in calo rispetto al 12,4% del trimestre precedente.
L’indice di riferimento del continente, lo Stoxx 600, ha perso il 19% dai massimi toccati il 17 febbraio scorso, pressato dai timori che l’Europa non riesca ad arginare la crisi del debito sovrano e che nel frattempo si blocchi la ripresa economica negli Stati Uniti. La fase di ritracciamento ha spinto le piazze finanziarie europee su valori molto bassi rispetto agli utili societari stimati delle aziende che compongono gli indici di borsa. Il rapporto P/E tra prezzo di borsa e attese sui profitti per il 2011 e’ al 9,7, il livello piu’ basso da marzo 2009.
Sul fronte obbligazionario e del rischio paese, lo spread tra i rendimenti di Btp e bund e’ stabile in area 270 punti base, mentre il rendimento del decennale si attesta al 5,02%, in lieve rialzo sull’omologo spagnolo.
BANCHE SOTTO I RIFLETTORI A MILANO
A livello settoriale, prosegue a fasi alterne la seduta per il gruppo finanziario. Seduta fiacca per Unicredit, mentre avanzano con decisione Mediobanca, Banco Popolare e Popolare Milano. Unicredit, riferiscono i trader di Milano a Reuters, paga le prospettive di un aumento di capitale nei prossimi giorni.
Tra i migliori singoli si segnalano Fondiaria Sai, che avanza del 6,76%, Fiat Industrial, del 7%, Pirelli (+4,36%) e Intesa SanPaolo, che guadagna il 2,63%. Schiacciata in fondo al paniere Finmeccanica.
In ambito energetico, rimbalza Terna dopo i forti ribassi di ieri. Nonostante il giudizio di HSBC sul titolo e su quello di Snam rete Gas, l’utility e’ interessata dagli acquisti. Hsbc, secondo quanto riporta Milano Finanza, ha ribadito su Snam Rete Gas il rating overweight: “il 15% dei profitti della società non rientrano nella tassa al 10,5% e questo diluisce l’impatto”; ma sullo stesso titolo ha abbassato il prezzo obiettivo da 4,60 a 3,80 euro sulla base di più basse stime sugli utili 2011-2013 “a seguito della Robin Tax e dell’aumento del rischio politico”. Quanto a Terna, la banca ha tagliato il rating da overweight a neutral, portando il target da 3,60 a 2,90 euro.
Si riporta sulla linea di parita’ Fiat dopo aver perso il 2%. Alle preoccupazioni emerse ieri sul raggiungimento dei target di vendite di Fiat 500 negli Usa si sono aggiunti oggi i dubbi sulla joint-venture in India dopo le dichiarazioni di Ratan Tata che ha espresso la speranza di poter rinegoziare i termini dell’accordo alla luce dei risultati non soddisfacenti. L’India, insieme al Brasile, e’ uno dei principali mercati della casa automobilistica di Torino.
RIUNIONE MERKEL-SARKOZY: I DETTAGLI
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel hanno proposto un ministro economico unico europeo, ma non hanno presentato nulla di nuovo capace di lenire il senso di sfiducia dilagante in Europa. La coppia si è fatta avanti anzi con una tassa sulle transazioni finanziarie che mette sotto pressione in giornata i titoli bancari. Soprattutto, Francia e Germania hanno rifiutato l’ipotesi degli eurobond, caldeggiata da molti esperti e dallo stesso finanzierie George Soros e vista come unica salvezza per evitare il crack europeo.
Sempre sull’asse Parigi-Berlino da registrare anche la proposta di negare i fondi strutturali a chi non rispetta le regole sul deficit. E’ contenuta in una lettera inviata da Francia e Germania al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, in cui i due Paesi dettagliano le loro idee per rafforzare la governance economica dell’Unione. Nel testo, firmato da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, “auspicano una rapida definizione del pacchetto legislativo sul rafforzamento del Patto di stabilita’ e sulla nuova sorveglianza macroeconomica”.
I COMMENTI DELLA STAMPA ESTERA E DELL’ESPERTO
Insomma, una riunione che si è rivelata un flop, e che messo in evidenza secondo i trader di nuovo gli egoismi nazionali prevalenti in Europa. Un’Europa che sarebbe ormai commissariata dall’asse franco-tedesco.
Si fa avanti anche l’associazione delle banche cooperative tedesche, che boccia l’ipotesi della tassa sulle transazioni finanziarie prospettata da Sarkozy e Merkel: “La tassa – sostiene l’associazione – potrebbe spingere gli scambi di borsa dall’Eurozona verso altri centri finanziari”. Inoltre l’applicazione della tassa alla sola area dell’euro non sarebbe in grado di porre un freno alla speculazione.”
ALTRI MERCATI: OCCHI SUL FRANCO SVIZZERO
Sul fronte valutario l’euro sale nei confronti del dollaro a $1,4489, mentre scende sullo yen a 110,86. Andamento volatile quello della moneta unica nei confronti del franco svizzero, al momento il cambio si attesta a 1,1453.
A tal proposito, attesa per gli annunci in arrivo dalla Banca centrale svizzera, dopo che anche il governo elevetico sta pensando a un piano per mettere stop all’apprezzamento della valuta.