New York – Dopo la pubblicazione dei dati relativi all’indice dei prezzi al consumo e alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione , i futures americani incrementano le perdite, cedendo su base percentuale il 2% circa.
Dall’Asia, all’Europa fino a New York, la parola d’ordine che torna a risuonare nelle sale operative è solo una: vendere.
Preoccupa la decisione di Morgan Stanley di tagliare le stime sulla crescita economica globale. La banca d’affari ha anche affermato che Stati Uniti ed Eurozona stanno “oscillando pericolosamente vicino alla zona recessione”. Ma lo spettro della recessione non è agitato solo da Morgan Stanley. Preoccupanti anche le dichiarazioni del numero uno della Fed di New York, William Dudley, che ha ammesso che la crescita economica degli Stati Uniti si è rivelata nella prima metà dell’anno “piuttosto più debole” rispetto alle attese. Di conseguenza, Dudley ha ammesso: “Ho rivisto al ribasso le mie attese per il ritmo di crescita dell’economia”.
Di fatto, si acuiscono i timori sulla solidità della crescita degli Stati Uniti, che i dati macro continuano a rivelare piuttosto anemica. Gli indicatori resi noti poco fa non sono affatto confortanti: l’inflazione, misurata dai prezzi al consumo, è salita a luglio dello 0,5%, più dell’aumento dello 0,2% atteso dagli analisti. Su base annuale, il rialzo è stato del 3,6%. Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, inoltre, sono aumentate più del previsto, indicando la continua debolezza del mercato del lavoro americano.
L’avversione al rischio porta gli investitori a posizionarsi sugli asset rifugio, come l’oro, che supera quota $1.800, che dopo i dati americani incrementa ulteriormente i guadagni, balzando di $25,90 a $1.819,70 l’oncia.
Sul fronte valutario l’ euro rimane in calo contro il dollaro a 1,4361 (-0,44%), mentre è in rialzo contro il franco svizzero a CHF1,1405 (+0,1%). A tal proposito, si parla della possibilità di intervento da parte della Banca centrale svizzera, che tenta di frenare l’apprezzamento del franco. Euro/yen in flessione dello 0,5% a 109,99. Dollaro/yen in calo a 76,58 (-0,04%).
Alle 14.51(le 8.00 ora di New York) il future sull’indice S&P500 scivolano di 27 punti (-2,27%), a quota 1.162,90 punti.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso 48 punti (-2,21%), a 2.127,5.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di ben 223 punti (-1,94%), a 11.161.
Rendimenti dei Treasury a 10 anni in calo al 2,105%. Tuttavia la reazione dei Treasury ai dati è stata poco rilevante.