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Van Rompuy allontana il rischio recessione in Europa

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri si è assistito ad un calo dei tassi di mercato tedeschi e swap in un contesto di ribassi generalizzati delle borse mondiali. Il tasso a 10 anni tedesco è calato fino al 2,03%, il livello più basso da quando Bloomberg ha iniziato a calcolare la serie (1989). Il tasso a 2 anni tedesco ha toccato temporaneamente lo 0,537%, il livello più basso da oltre 1 anno.

In aumento gli spread dei titoli periferici vs Germania. Sul tratto a 10 anni, quelli di Spagna ed Italia sono saliti oltre i 290pb dai circa 270pb della giornata precedente. Nonostante l’allargamento degli spread il tasso a 10 anni italiano si mantiene sotto alla soglia del 5%, sui minimi da oltre 1 mese.

Questa mattina le borse europee hanno proseguito la fase di ribasso aprendo negative, lieve ribasso per i tassi di mercato con gli spread dei titoli periferici in prossimità dei valori di ieri.

Sul fronte macro non ci sono stati dati di rilievo in area Euro e non sono in programma neppure oggi.

Il quotidiano tedesco Handelsblatt riporta questa mattina una dichiarazione di Stark, membro della Bce, secondo cui gli eurobond fornirebbero incentivi sbagliati agli stati membri che devono determinare il proprio livello di spesa in modo appropriato e porre un freno alla crescita del debito. Ha aggiunto che la Bce continuerà a comprare in base alle tensioni sul mercato e che le misure straordinarie di liquidità decise dalla Bce nell’ultima riunione di agosto sono state misure “una-tantum”. Infine Stark ha ricordato che un livello basso di tassi per un periodo prolungato comporta dei rischi.

Ieri il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy ha dichiarato in un’intervista riportata da Reuters che non prevede una recessione in Europa.

Negli Usa i tassi di mercato sono calati soprattutto sulla parte lunga della curva, mentre sulla parte a breve hanno chiuso poco variati. Il tasso decennale è calato al nuovo minimo storico scendendo fino a circa l’1,97%. Nuovi minimi sono stati registrati anche sulle scadenze a 5 e 7 anni. Il tasso a 30 anni è invece calato ai minimi da inizio 2009.

In forte calo gli indici Usa con lo S&P500 che ha perso il 4,5% con tutti i principali macro settori in calo. I peggiori sono stati quelli legati alle materie prime, gli industriali ed i tecnologici. Oltre alle tensioni in area Euro, i mercati sono stati penalizzati dai dati macro negativi che hanno aumentato i timori di una recessione e dal taglio sulle stime degli utili da parte di HP, il principale produttore al mondo di pc.

Sul fronte macro l’inflazione di luglio è risultata superiore alle attese crescendo dello 0,5% m/m. Peggiori delle attese sono risultate le richieste di sussidi di disoccupazione, il Filadelfia Fed di agosto e le vendite di case esistenti di luglio. Solamente il superindice (leading indicator) è cresciuto oltre le attese a luglio (+0,5% m/m). Oggi non sono previsti dati macro di rilievo.

E’ tornato a parlare il membro dissenziente della Fed, Fisher. In un’intervista su CNBC ha affermato che l’impegno a mantenere i tassi bassi per un periodo di tempo esplicito potrebbe ritardare il recupero poiché “adesso puoi aspettare a richiedere finanziamenti perché sai che i tassi resteranno a livelli bassi per 2 anni”.

Di opinione differente Dudley, presidente della Fed di NY, secondo cui tale impegno dovrebbe invece stimolare la crescita.

Valute: ieri si è assistito ad un apprezzamento del dollaro verso euro in un contesto di forte aumento dell’avversione al rischio tra gli operatori. Per oggi la resistenza si colloca presso 1,45, mentre il supporto più vicino presso area 1,42-1,4230.

Lo yen vs dollaro si avvicina al massimo storico corrispondente al supporto 76,25 sul cross dollaro/yen. Il ministro delle finanze giapponese Noda ha chiesto ai paesi del G7 una stretta collaborazione nelle prossime settimane per cercare di supportare la stabilità finanziaria e la crescita. Ha infine dichiarato di essere pronto ad agire per frenare l’apprezzamento dello yen poiché tale movimento potrebbe avere impatti negativi sulla crescita. Verso euro oggi il supporto si colloca a 109 e 108-108,30.

Yuan cinese in deprezzamento vs dollaro.

Materie Prime: giornata di generalizzato ribasso per le commodity in linea con l’andamento delle borse e con l’aumento dell’avversione al rischio tra gli investitori.

In controtendenza i metalli preziosi con l’oro che si conferma come bene rifugio per eccellenza nei momenti di tensioni finanziarie. Il metallo ha infatti registrato un nuovo record storico con lo spot salito questa mattina oltre i 1860$/oncia. Rialzo più contenuto per l’argento (+0,8%), ancora distante dai massimi.

I ribassi peggiori hanno interessato il petrolio (Wti -5,9% e Brent -3,3%) e tra gli agricoli particolarmente negativo il grano del Kansas (-3,4%).

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