Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione odierna si è aperta con un calo dei tassi governativi e dei listini azionari. Rialzi invece per gli spread sui periferici, con quello italiano che si è portato sopra i 400pb.
Il movimento di oggi è determinato dalle ultime decisioni prese dalla Fed, dal downgrade di alcuni istituti bancari e dal non ancora risolto caso Grecia.
Ieri la Bce ha annunciato che a partire dal prossimo anno la quota massima di bond bancari senior offerti come collaterale dalle banche sarà ridotta dal 10% al 5%. Allo stesso tempo l’Istituto ha stabilito che i titoli forniti del requisito di eleggibilità non dovranno essere trattati obbligatoriamente sui mercati regolamentati.
Ieri la Bce, per la seconda settimana consecutiva, ha erogato 500 Mln$ ad una banca europea attraverso l’operazione di rifinanziamento settimanale al tasso dell’1,07%.
Il governo greco ieri, dopo due giorni di consultazioni con la Troika, ha annunciato nuove misure di austerità. Atene ha infatti deciso di tagliare il 20% delle pensioni superiori a 1200€ e di ridurre ulteriormente le prestazioni per i dipendenti pubblici andati in pensione prima dei 55 anni. Inoltre 30.000 dipendenti pubblici saranno messi in mobilità con salari saranno ridotti del 60% ed un anno di tempo per trovare un altro lavoro nel settore pubblico, in caso contrario perderanno il lavoro. La soglia di non tassazione dei redditi sarà ridotta da 8000 a 5000€. Le nuove misure saranno sottoposte al Parlamento il prossimo mese e così facendo Atene spera di riuscire a ricevere la tranche da 8Mld€. La Troika tornerà in Grecia la prossima settimana.
Negli Usa l’evento del giorno è stato il comunicato della Fed nel quale sono state annunciate ulteriori misure a sostegno dell’economia. Preso atto che la crescita economica resta lenta e che i recenti indicatori evidenziano una debolezza del mercato del lavoro, la Fed ha annunciato l’atteso “Operation Twist” da 400 Mld$ allo scopo di abbassare i tassi a lungo termine e rendere le condizioni finanziarie più accomodanti. Entro fine giugno 2012 la Fed acquisterà 400Mld$ di Treasury con scadenza residua da 6 a 30 anni e, contemporaneamente, venderà Treasury per lo stesso ammontare con scadenza inferiore a 3 anni. Così facendo la scadenza media di Treasury detenuti dalla Fed salirà da 75 a 100 mesi (poco più di 8 anni).
Per supportare il mercato dei mutui, è stato anche annunciato che sarà reinvestito l’ammontare in scadenza dei titoli delle agenzie e degli Mbs detenuti dalla Fed, in altri titoli Mbs delle agenzie (anziché in Treasury), per cercare di far rimanere i tassi sui mutui su livelli bassi. Infine il comitato manterrà l’esistente politica di reinvestimento dei Treasury in scadenza in nuovi titoli di stato. Il tasso di riferimento Fed Fund è stato lasciato allo 0-0,25%, confermando che il livello di tassi sarà mantenuto basso almeno fino a metà 2013.
Dal comunicato emerge che i membri hanno nuovamente discusso di un range di strumenti disponibili per promuovere un recupero economico più forte in un contesto di stabilità dei prezzi e che sono preparati ad utilizzare i propri strumenti in modo appropriato in base all’andamento futuro dell’economia. Per la seconda volta consecutiva i 3 membri dissenzienti (Fisher, Kocherlakota e Plosser) si sono opposti alla decisione.
La reazione sui mercati è stata intensa. Sul fronte tassi si è assistito ad un appiattimento della pendenza di curva con un rialzo dei tassi sul breve ed un calo sul lungo. Il tasso a 10 anni è calato ai minimi dal dopoguerra in prossimità dell’1,80%.
In forte calo i mercati azionari con l’indice S&P500 che ha perso quasi il 3% guidato dal comparto delle materie prime e dai finanziari.
Sui finanziari ha pesato anche il downgrade di Moody’s su 3 banche Usa (Bank of America, Wells Fargo e Citigroup).
Prossimamente saranno da monitorare i discorsi dei membri della Fed e soprattutto quello di Bernanke il prossimo 4 ottobre davanti al comitato economico del Congresso dove potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulle prossime misure.
Valute: marcato apprezzamento del biglietto verde vs euro subito dopo il comunicato della Fed. Il cross è calato rapidamente dalla resistenza 1,3780 fino al supporto 1,36 per poi proseguire fino all’area di supporto successiva che oggi si colloca in prossimità di 1,35. La resistenza si attesta a 1,36-1,3650.
L’euro si è deprezzato anche vs lo yen con il cross calato questa mattina al di sotto del supporto 103,90, sui minimi dal giugno 2001. Per oggi il livello di supporto successivo si colloca a 103. Lo yen vs dollaro resta compreso tra il supporto 76 e la resistenza 77.
Deprezzamento dello yuan cinese vs dollaro dopo che il flash Pmi di Hsbc ha mostrato una contrazione del settore manifatturiero cinese per il terzo mese consecutivo.
Materie Prime: cali generalizzati per le commodity, con l’indice GSCI ai minimi da un mese. Flessione maggiore per i metalli industriali, la migliore performance la registra l’argento (+0,9%). Questa mattina prosegue il calo del Brent sotto i 109$. In calo anche i metalli preziosi con l’oro intorno ai 1770 $/oncia e l’argento tornato sotto i 40$.
Copyright © Servizio Market Strategy MPS Capital Services per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved