Milano – Ennesima sessione negativa per le borse europee, messe sotto pressione dai timori sul destino della Grecia (a novembre finiscono i fondi), ma anche dalle nuove previsioni di Goldman, che parlano di una recessione in Francia e Germania. Fa sentire la sua voce anche l’agenzia di rating S&P Italia, con le sue stime negative.
Spaventa poi Wall Street, che è entrata nella fase orso, dopo che ieri lo S&P era sceso al di sotto di quota 1.100 punti per la prima volta in più di un anno, livello che da un punto di vista tecnico è cruciale.
Il Ftse Mib ha accentuato le perdite sul finale, riportando un calo del 2,72% a 14.243 punti – tuttavia lontano dai minimi assoluti di seduta, quando è arrivato ad arretrare di quasi il 4%. Da parte sua il Ftse All Share è arretrato del 2,46% a quota 14.982.
Spicca il caso Impregilo. Il titolo, dopo non essere riuscito a fare prezzo, e dopo aver segnato un balzo superiore al 6%, ha fatto segnare un progresso del 3,60% circa. Le indiscrezioni parlano di un investitore ignoto che avrebbe acquistato una quota del capitale a un prezzo superiore del 7% a quello della chiusura di ieri.
Tra gli altri titoli, di nuovo forte selloff sui bancari: Unicredit -5,53%, Ubi Banca (-3,71%), Intesa SanPaolo -6,36%, Mediolanum -5,46%, Pirelli -5,47%. Scivolone di Fiat Industrial, che crolla dell’8,7%, ma anche di Saipem (-5,5%), Banca Popolare di Milano -6,20%, Mediaset -4,86%.
Sul mercato dei titoli di stato, i rendimenti decennali sono al 5,472%, lo spread Italia/Germania a quota 375, i cds a dieci anni a 494; lo spread a cinque anni è inoltre in rialzo a 412.
Molto male anche le altre borse europee, con Londra -2,82%, Francoforte -2,91%, Parigi -2,61% e Madrid -1,67%. La peggiore di conferma Atene, che chiude con un tonfo del 6,28%. A essere colpite dalle vendite sono in particolare le banche:
Dexia fa -20% BNP Paribas -5% Societe Generale -4,2%, Deutsche Bank -4%.
Goldman ha tagliato di fatto le stime sulla crescita mondiale – all’indomani della stessa decisione presa anche da Fitch -, abbassandole al 3,8% nel 2011 e al 3,5% per il 2012, rispetto ai precedenti +3,9% e +4,2%. L’attenzione è anche sulla pessima chiusura di Wall Street, che ha visto
Sempre in primo piano il caso Dexia, con le quotazioni che crollano del 23% dopo che il cda ha chiesto all’amministratore delegato di prendere misure decisive per risanare i problemi strutturali.
Intanto sul fronte valutario, l’euro è osservato speciale, in vista della riunione della Bce che si svolgerà dopodomani. La moneta unica sale nei confronti del dollaro, mettendo a segno un rialzo dello 0,59% e attestandosi a $1,3270. Il rapporto euro/franco è in rialzo dello 0,73%, a CHF 1,2233, mentre contro lo yen la moneta unica è piatta a 101,8340.
Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio scendono dell’1,89%%, a quota $76,14 al barile, mentre le quotazioni dell’oro arretrano dello 0,55%, a $1.648,60 l’oncia.
RAPPORTO UNICREDIT: BORSE EUROPEE
Partenza in profondo rosso per le borse europee, che estendono i ribassi delle ultime sedute su attese crescenti di un default da parte della Grecia, che potrebbe creare problemi alla ripresa dell’economia globale.
In una riunione di sette ore, i ministri delle finanze dei 17 Paesi della Zona Euro hanno discusso ieri in Lussemburgo fino a notte inoltrata la situazione greca e varie opzioni per potenziare le capacità di prestito del fondo temporaneo salva-stati (EFSF) in modo da contenere il contagio della crisi e rassicurare i mercati finanziari, ma non hanno raggiunto conclusioni definitive.
I ministri delle finanze della Zona Euro stanno pensando a una revisione ‘tecnica’ della portata del coinvolgimento del settore privato all’interno del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, cosa che potrebbe aiutare a scongiurare il default. I ministri, dopo il meeting a Lussemburgo ieri, hanno deciso che la Grecia può aspettare fino a novembre ad avere la nuova tranche del programma di aiuti. L’unico immediato sviluppo è stata la conclusione della lunga disputa circa la domanda da parte della Finlandia di avere collaterali in garanzia del
prestito. Il prossimo incontro dei ministri del 13 ottobre, in cui era attesa la
firma per il pagamento della tranche da EUR8,0 mld alla Grecia, è stato cancellato.
Sul fronte corporate, focus sui titoli bancari dopo che l’istituto franco-belga
Dexia ha svolto nella notte una riunione d’emergenza per fronteggiare le problematiche emerse dopo l’allarme sul rating posto da Moody’s a causa dell’esposizione nei confronti della Grecia e per i problemi di liquidità dell’istituto. Anche il Governo francese e quello belga si sono detti disponibili ad intervenire se necessario mentre l’AD della banca Pierre Mariani starebbe preparando delle misure per risolvere tali problemi. In avvio il titolo cede oltre il 30% dopo la flessione di oltre il 10% ieri.
RAPPORTO UNICREDIT: TITOLI SOTTO I RIFLETTORI
BANCA MPS (EUR0,4115): ha ceduto l’immobile dove una volta sorgeva l’esattoria di Roma per EUR130 mln a un fondo gestito da Mittel.
ENI (EUR13,02): l’AD Scaroni resta dell’idea che con l’avvio del gasdotto South Stream per le importazioni di gas ci sarà solo il rischio Russia, eliminando quindi il rischio dell’attraversamento dell’Ucraina. Scaroni spera inoltre che il primo flusso di gas dalla Libia, attraverso il gasdotto Greenstream, fermo dallo scorso 22 febbraio, possa avvenire a ottobre, anche se il vero problema è quello della sicurezza che detterà i tempi del riavvio. Il Gruppo investirà EUR120 mln per realizzare il nuovo green data center, pari a un ottavo di quello di Google, il più grande raccoglitore di dati al mondo.
FIAT (EUR3,962): le immatricolazioni di auto di settembre in Italia si attestano a 146.388 veicoli, ai minimi da 15 anni, in calo del 5,7% su base annuale. Il gruppo Fiat ha immatricolato 43.504 veicoli (-3%) e la quota di mercato si attesta al 29,72% dal 29,68% del mese scorso. Il gruppo sta ancora valutando se realizzare il Suv con marchio Alfa e garantisce che, se si farà, si farà a Mirafiori. Fiat e Fiat Industrial usciranno da Confindustria a partire dall’1 gennaio 2012.
INTESA SANPAOLO (EUR1,18): ha avviato formalmente la procedura contrattuale, prevista per i casi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, in merito a Banca Monte Parma, facendo riferimento a eccedenze di personale per almeno 100 unità.