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Il piano per garantire maggiori linee di credito ai paesi in difficoltà

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato ieri sono scesi su tutta la curva governativa e swap, a fronte di un calo dei listini azionari. Lo spread Italia-Germania ieri si è portato sopra i 37 pb, col tasso decennale prossimo al 5,9%.

I depositi presso la Bce ieri sono saliti portandosi a 123,2 Mld€ da 105,5 Mld€ del giorno prima.

Il Parlamento slovacco ieri, dopo un accordo tra i partiti di maggioranza ed opposizione, ha approvato il nuovo fondo Efsf. Ora tutti i paesi hanno ratificato il nuovo fondo, cosicché nella prossima riunione dei ministri delle finanze prima (probabilmente 21 ottobre) e dei leader dell’area Euro dopo (23 ottobre) si potrà discutere della sua implementazione ed eventualmente di un suo potenziamento senza però un aumento delle garanzie da parte dei governi nazionali.

Oltre ad una modifica del fondo Efsf nelle due riunioni potrebbe essere discusso della revisione del secondo piano di salvataggio greco deciso a luglio ed in particolare della parte relativa alla partecipazione degli investitori privati.

Secondo quanto riportato a Reuters da una fonte interna del G-20, il Fmi si starebbe preparando a presentare nei prossimi giorni al proprio esecutivo un piano per garantire linee di credito a breve termine a paesi solidi dal punto di vista finanziario, ma con problemi di liquidità. Se approvate le linee di credito sarebbero disponibili su richiesta e si aggiungerebbero agli altri strumenti a lungo termine già a disposizione del Fmi.

Allo stesso tempo, come riportato da Bloomberg, i paesi del Bric tra cui Cina e Brasile starebbero considerando di aumentare le risorse a disposizione del Fmi per aiutare i paesi dell’area Euro in difficoltà. Secondo la fonte i colloqui sono ancora allo stadio preliminare ed il potenziamento del Fmi potrebbe essere discusso nella riunione del G-20 di novembre, ovvero dopo che i leader dell’area euro nella riunione del 23 ottobre avranno illustrato le loro misure per fuoriuscire dalla crisi.

Intanto domani a Parigi ci sarà la riunione dei ministri finanziari e dei banchieri centrali dei paesi del G-20 in cui molto probabilmente sarà discusso del tema rischio sovrano europeo.

Ieri l’agenzia S&P ha ridotto il rating della Spagna di un notch ad AA- da AA lasciando l’outlook negativo. Le motivazioni alla base di tale decisione sono il deterioramento degli asset bancari ed il peggioramento delle prospettive di crescita.

Negli Usa i tassi di mercato sono scesi su tutte le scadenze in un contesto di chiusura mista per gli indici azionari americani. Positivo l’esito dell’asta sul titolo a 30 anni che ha ricevuto un bid-to-cover di 2,94, il massimo da marzo scorso.

Sul fronte azionario forte calo per il settore finanziario dopo i deludenti dati trimestrali di JP Morgan (-4,8%). Il colosso bancario americano ha riportati utili in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2010 grazie ad una svalutazione del proprio debito per 1,9 Mld$. Escludendo tale guadagno contabile, il calo dell’utile sarebbe stato del 25%. La principale debolezza è giunta dal ramo dell’investment banking che ha realizzato un calo dei ricavi del 13% rispetto al trimestre precedente.

Notizie positive giungono invece dal settore tecnologico. Google ha rilasciato, a mercati chiusi, i risultati del terzo trimestre superiori alle attese che hanno spinto il titolo in rialzo del 6% nell’ after hours.

Valute: euro stabile nella giornata di ieri con il cross che, dopo aver toccato quota 1,37 sulla scia della debolezza dei listini azionari europei, si è riportato in prossimità di 1,38 durante la sessione americana. Con gli operatori che sembrano attendere ulteriori sviluppi riguardanti l’area Euro, il cross potrebbe rimanere sui livelli attuali. Solo una rottura dei livelli prima citati potrebbe portare ad un’accelerazione del movimento al rialzo/ribasso.

Ieri si è assistito ad un apprezzamento dello yen vs euro, mentre questa notte la valuta nipponica è tornata lievemente a deprezzarsi. Resta valido il livello di resistenza segnalato ieri a 107 ed il supporto a 105. Lo stesso vale per il dollaro/yen: resistenza a 77,50 con supporto di breve a 76,50. Yuan cinese poco mosso vs dollaro dopo il deprezzamento di ieri. A settembre l’inflazione cinese è risultata superiore al 6% per il quarto mese consecutivo, ben oltre il 4% obiettivo del governo.

Materie Prime: tornano le vendite sulle principali materie prime alla luce dell’aumentata avversione al rischio tra gli operatori. Ieri i comparti più penalizzati sono stati i preziosi (l’argento ha perso il 3,4%, peggiore performance all’interno del Gsci) ed i metalli industriali.

Contrastati gli energetici con il gas naturale in rialzo (+1,2%), mentre il greggio Wti (-1,6%) ed il Brent (-0,2%) hanno chiuso in calo. Tra gli agricoli balzo del caffè (+3,6%) e dello zucchero (+3,5%), in calo grano (-1,4%) e mais (-0,8%).

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