New York – Contrastata la seduta per Wall Street, con i listini azionari che continuano ad essere in preda alla volatilita’. Dopo la delusione per il nulla di fatto durante l’incontro straordinario tra Merkel, Sarkozy e Bce ora il summit Ue del weekend potrebbe slittare per volere della Germania. Gli operatori, grazie anche ai dati macro nel complesso migliori del previsto, trovano comunque qualche motivo per acquistare titoli azionari.
In chiusura il Dow Jones sale di 37,16 punti (+0,32%) a 11.541,78, l’indice S&P500 di 5,51 punti (+0,46%) a 1.215,39. Il Nasdaq cede 5,42 punti (-0,21%) a 2.598,62.
Dal fronte economico, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione sono calate, anche se leggermente meno del previsto. Il superindice e’ cresciuto dello 0,2% in settembre, mentre le vendite di case esistenti sono dimunuite leggermente, del 3%, facendo meglio delle stime. Ma in particolare e’ stato l’indice Philly Fed a tenere alto il morale degli investitori. Si e’ trattata della prima lettura positiva negli ultimi tre mesi.
Gli investitori continuano a guardare alla pubblicazione di un’ondata di utili trimestrali: in calendario i risultati, tra gli altri, dell’operatore tlc At&t e della societa’ di sigarette Philip Morris.
I mercati americani tengono d’occhio anche gli sviluppi dall’altra parte dell’oceano. In Europa le due questioni calde del momento sono la decisione di Moody’s di tagliare il rating sul debito della Spagna, e i rumor sul possibile ampliamento del Fondo Salva-stati.
Il nervosismo e’ destinato a rimanere molto alto, con gli investitoi che continuano ad aspettare di ricevere segnali di un progresso della crisi del debito sovrano. Ma le divisioni tra le autorita’ dei vari stati membri sembrano ancora difficilmente sormontabili. Secondo gli stragegist il mercato fa fatica a trovare una direzione ben precisa. Gli operatori hanno paura di prendere posizioni rischiose in vista del summit di questo fine settimana a Bruxelles.
Guardando al fronte valutario, l’euro torna a perdere nei confronti del dollaro, scivolando anche sotto quota $1,37 e scontando appunto i rumor sul possibile slittamento del vertice del Consiglio europeo. Il rapporto eur/usd torna poi in leggera ripresa fino a $1,3781. In calo il rapporto euro/franco svizzero, che scende dell’1% circa a CHF 1,2317 mentre l’euro/yen si assesta a JPY 105,82.
Sul fronte delle commodities, i futures sono a quota $86,07, mentre le quotazioni dell’oro sono in flessione a $1.612,90 l’oncia.