New York – Wall Street chiude in buon rialzo, di circa il 3%, anche dopo il dato relativo alle vendite di case con contratti in corso, che è sceso a settembre del 4,6%, a un ritmo decisamente più forte rispetto al -0,9% atteso dagli analisti.
In chiusura il Dow Jones balza di 339,51 punti (+2,86%), a quota 12.208,55 punti, mentre il Nasdaq avanza di 87,96 punti (+3,32%), a 2.738,63. In forte rialzo anche lo S&P 500, che cresce di 42,59 punti (+3,43%), a 1.284,59.
Di fatto, gli indici azionari americani si allineano all’euforia dei listini azionari europei, che brindano all’accordo raggiunto per salvare l’euro, con rialzi del 5% circa.
A rafforzare il clima di ottimismo è anche la pubblicazione degli altri due dati economici Usa, che sono stati resi noti prima dell’inizio della giornata di contrattazioni. Si guarda in particolare al dato preliminare relativo al Pil del terzo trimestre, che è salito del 2,5%, a un ritmo quasi doppio rispetto al rialzo dell’1,3% del secondo trimestre, e che ha segnalato anche lo smorzarsi delle pressioni inflazionistiche. Tra le componenti, quella delle spese per consumi è salita al tasso più elevato dalla fine del 2010, mentre gli investimenti aziendali sono volati più del 16%.
Notizie confortanti anche dal fronte del mercato del lavoro, con le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che sono scese in linea con le attese, a 402.000 unità. Da segnalare tuttavia che un livello al di sopra di quota 400.000 – che è stato raggiunto per quasi tutto l’arco del 2011 – indica una economia caratterizzata da un basso tasso di occupazione.
L’insieme di buone notizie porta il Dow Jones a superare durante la sessione anche quota 12.100. Il rally interessa soprattutto i titoli azionari bancari, come sta accadendo in Europa: Bank of America +5,7%, Citigroup +7%, JPM +6% sono tutti titoli in forte ascesa. Forti acquisti anche su Goldman Sachs e Morgan Stanley, che segnano rialzi rispettivamente del 5,6% e dell’11%.
Riguardo alle storie societarie, sotto i riflettori il gruppo assicurativo AIG, che secondo quanto riporta il Wall Street Journal, avrebbe intenzione di vendere quasi metà del suo capitale a AIA Group, società asiatica di assicurazione sulla vita. Sotto i riflettori anche Exxon Mobil, che guadagna lo 0,23% dopo aver comunicato che gli utili netti del terzo trimestre hanno superato quota $10 miliardi, grazie ai guadagni dei prezzi del petrolio.
Da segnalare tuttavia che ci sono anche lati poco confortanti degli Stati Uniti a cui non si può non guardare. Uno di questi riguarda lo stesso prodotto interno lordo degli Stati che, nonostante la sorpresa, ha registrato nel primo semestre del 2011 la peggiore performance della fase di ripresa che è iniziata nel giugno del 2009, salendo in media dello 0,9%.
Inoltre lo S&P500 è sceso di ben il 14% nel corso del terzo trimestre, riportando il calo più forte dal 2008, e danneggiando così la fiducia dei consumatori; tanto che, giusto per fare un esempio, il Bloomberg Consumer Comfort Index è crollato a settembre al secondo livello più basso in 26 anni.
Intanto sul fronte valutario l’euro mostra la propensione al rischio degli investitori puntando su nuove resistenze. Al momento il rapporto di cambio con il dollaro è in crescita a $1,4179. La moneta unica cede nei confronti del franco svizzero a CHF 1,2194, mentre avanza contro lo yen a JPY 107,74.
Riguardo alle commodities, anche i futures sul petrolio reagiscono positivamente alle notizie europee e alla pubblicazione del Pil americano volando più del 3%, a $93,96 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in rialzo a $1.747,70.