Milano – Tenaris continua a correre a Piazza Affari sui buoni risultati del terzo trimestre e sull’acconto del dividendo. Il titolo della societa’ che produce tubi per l’industria energetica, automobilistica e meccanica segna un balzo superiore al 16% a 13,03 euro.
Elevati i volumi, pari al doppio della media giornaliera. Il gruppo ha registrato nel terzo trimestre dell’anno una crescita del risultato netto del 21% su base annua, a quota 365,5 milioni di dollari. Inoltre e’ stata decisa la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,13 dollari.
Tenaris vede una tendenza di lungo termine nel settore delle esplorazioni energetiche che fa ben sperare per gli sviluppi del business e vede un rafforzamento dei margini nei prossimi trimestre.
E’ quanto ha detto l’amministratore delegato del gruppo attivo nelle infrastrutture e nei servizi per il comparto energetico, Paolo Rocca, nel corso della conference call di presentazione dei risultati del terzo trimestre.
“La nostra percezione è che il settore si trovi in una situazione diversa rispetto al 2009”, ha spiegato Rocca. In altri termini, il quadro economico-finanziario mondiale non sta incidendo su esplorazioni e trivellazioni, che seguono un trend – legato in gran parte ai miglioramenti tecnologici – indipendente, soprattutto nel segmento dei prodotti e servizi premium.
Di conseguenza, Rocca ha confermato la previsione di un miglioramento dei margini, sempre che l’attuale situazione economica, già difficile, non precipiti, andando ad impattare anche sul settore energetico. “Se si conferma il trend attuale del mercato energetico, vedremo una buona domanda”, ha spiegato l’AD. “E un miglioramento del mix dei margini”.
Per quanto riguarda le tendenze in atto, Rocca ha posto l’accento sugli investimenti che diverse compagnie petrolifere stanno facendo negli scisti bituminosi, “dove siamo ben posizionati, sia sui prodotti, sia nei servizi”.
Soffermandosi sull’evoluzione della domanda nel segmento degli Octg (tubi e altri prodotti legati all’attività di estrazione), Rocca ha affermato che “la domanda premium sta crescendo ad un ritmo superiore rispetto a quella complessiva. E’ chiaramente (la domanda) guidata da un nuovo orizzonte di trivellazioni non convenzionali, dagli scisti e dalla vetustà delle tecnologie precedenti”.
L’AD ha evidenziato anche l’incremento della domanda di Lng (gas liquefatto), in parte legata alla riduzione o all’abbandono dei programmi nucleari.
“E’ un trend forte, che riguarda differenti aree del mondo e segmenti di business”, ha proseguito. “La sfida nel medio termine è anticipare questi cambiamenti”.
A livello geografico, l’AD ha confermato la presenza del gruppo che controlla Dalmine nei mercati emergenti e nelle aree più dinamiche. “Negli ultimi tre anni”, ha spiegato, “abbiamo impostato gli investimenti per aumentare la capacità (produttiva) in Brasile, Indonesia, Nord America, Australia”.