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Reduci dall’Olocausto portano in tribunale le ferrovie francesi

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New York – Un gruppo di sopravvissuti all’Olocausto, emigrati negli Stati Uniti, ha chiesto il sostegno del Congresso americano per fare causa alla Société Nationale des Chemins, la società che gestisce le ferrovie francesi, per il ruolo che ha avuto nella deportazione degli ebrei nei campi di sterminio durante la Seconda guerra mondiale. La proposta di legge, presentata dalla repubblicana della Florida Ileana Ros-Lehtinen e sostenuta da 52 altri deputati, permetterebbe ai sopravvissuti di fare causa alla società francese, ma sia il dipartimento di Stato americano che alcuni gruppi influenti di ebrei americani sono contrari all’iniziativa che, secondo loro, non rispetterebbe gli accordi raggiunti dopo la Seconda guerra mondiale tra Germania e Stati Uniti e metterebbe a repentaglio altre iniziative.

“Reclamiamo il nostro diritto di rivendicare personalmente e legittimamente ciò che ci è dovuto”, ha detto Renée Firestone, che prima di emigrare in America dopo la liberazione aveva passato 13 mesi nel campo di concentramento di Auschwitz. Davanti alla Commissione Affari Esteri della camera bassa Firestone ha sottolineato che “la metà dei sopravvissuti all’Olocausto residenti negli Stati Uniti vivono al di sotto della soglia di povertà”. “Questa è l’ultima possibilità che abbiamo di ottenere giustizia prima della morte”, ha aggiunto Leo Bretholz, 90 anni, che nel 1942 è riuscito a scappare da un treno di deportati diretto ad Auschwitz.

Circa 76mila ebrei sono stati deportati nei campi di sterminio con i treni della società francese. Nel novembre del 2010 il direttore generale di Sncf, Guillame Pèpy, in visita in Florida, aveva espresso il suo rammarico per le deportazioni davanti alla comunità ebrea e a dei membri del governo dello stato. La società ferroviaria francese ha numerosi interessi economici negli Stati Uniti, in particolare in California, dove spera di ottenere l’appalto per la costruzione di nuove linee ferroviarie.