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Alert: bond Unicredit tradati a junk

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Milano – Gli investitori internazionali che operano nel mercato dei bond stanno scambiando i titoli di debito di Unicredit come se la loro valutazione fosse pari a “junk”, ovvero al rating spazzatura. E’ quanto affermano gli analisti di Moody’s Analytics.

Moody’s fa notare che, proprio mentre la banca si prepara a rifinanziare 37,6 miliardi di euro di di debiti che scadono l’anno prossimo, gli operatori stanno effettuando operazioni di trading sui bond come se il rating fosse pari a B1: si tratta di una valutazione inferiore di quattro livelli rispetto al rating “investment grade” e otto gradini più bassa rispetto al rating A2, che corrisponde al giudizio attuale attribuito ai titoli di debito Unicredit.

Da segnalare che i bond Unicredit del valore di 13,4 miliardi di euro, che fanno parte dell’indice Euro Corporates Banking index stilato da Bank of America Merrill Lynch hanno perso ben 2,8 miliardi di euro dagli inizi di giugno.

Inoltre Bloomberg ricorda che Unicredit è la banca europea che ha l’ammontare più alto di bond che scadono nel 2012. La fiducia sull’istituto sta colando a picco, scontando le preoccupazioni secondo cui l’Italia faticherà non poco per tagliare il proprio debito.

“Parliamo di una banca italiana e, visto quanto sta accadendo in Italia, la tendenza è quella di un downgrade” (sui bond), ha detto Otto Dichtl, analista del credito con sede a Londra presso Knight Capital Europe, intervistato da Bloomberg. La stessa Moody’s ieri ha posto il rating di Unicredit sotto osservazione per un possibile downgrade, affermando che la banca, “nonostante la liquidità considerevole”, soffre pressioni che arrivano “dal contesto europeo e italiano, caratterizzato dalla volatilità”.

Ormai le notizie no su Unicredit arrivano con cadenza quotidiana. Nella giornata di ieri, sono circolate indiscrezioni secondo cui Unicredit sarebbe pronta a bussare alla porta della Bce per chiedere che l’istituto di Francoforte metta a disposizione anche delle altre banche maggiori finanziamenti e aumenti, anche, la tipologia di asset che possono essere utilizzati come collaterale per i suoi bond.

I timori sul destino della banca sono tali che i credit default swap su Unicredit, ovvero i contratti con cui ci si assicura contro il rischio di default della banca, sono balzati nelle ultime ore a 546,3 punti base, stando ai dati riportati da CMA.

“Francamente, non sarei sorpreso se alcune banche italiane scivolassero in una categoria a rating junk, in quanto esiste un rischio potenziale sulla loro liquidità, solvibilità e qualità degli asset”, ha commentato a Bloomberg Paul Owens, gestore di Avoca Capital Holdings a Londra.