Roma – A rischio il piano di salvataggio di Dexia, l’istituto franco-belga vittima della crisi europea. L’accordo raggiunto a ottobre per nazionalizzare la sua divisione bancaria belga ed allo stesso tempo ricevere garanzie statali, non sarebbe “più raggiungibile”, stando a quanto riporta il quotidiano belga De Standaard e altri due giornali europei.
Le garanzie da €90 miliardi dei tre Stati coinvolti nella vicenda (Belgio 60,5%, Francia 36,5% e Lussemburgo 3%) dovrebbero essere riviste secondo la Commissione europea.
Visto il cambiamento delle condizioni di mercato, sarebbero stati espressi forti dubbi sulla capacità di ogni paese di farsi garante delle percentuali attribuite (in particolar modo sul Belgio) e si vorrebbe dunque procedere a rinegoziare l’accordo.
Didier Reynders, ministro delle finanze belga, non commenta sulla rinegoziazione, ma sicuramente è un qualcosa del quale la Francia non è contenta.
Con il mercato del debito già sotto pressione, ogni aumento della partecipazione francese rappresenterebbe infatti un passo aggiuntivo verso la possibilità di perdere il rating massimo, la AAA.
Il ministero francese delle Finanza ha pero’ fatto sapere che non intende in alcun modo rinegoziare l’accordo che riguarda il piano di salvataggio dell’istituto franco-belga nazionalizzato.