Parigi – Il presidente francese Nikolas Sarkozy e’ particolarmente irritato dopo il summit con Mario Monti e Angela Merkel che si e’ svolto a Strasburgo e si e’ chiuso con un nulla di fatto. Per rimediare il leader dell’Eliseo, secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, ha gia’ indetto una conferenza sulla crisi a Toulon il primo dicembre.
Quanto alla posizione italiana, il premier Mario Monti ha ribadito ai leader delle due maggiore economie dell’area euro che l’Italia si impegna a raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013 e che l’obiettivo comune e’ la buona salute della zona euro.
Parigi e Berlino condividono la “volontà di sostenere e aiutare il governo italiano presieduto da Mario Monti”. Il capo di stato francese ha aggiunto che nel corso della trilaterale sono state discusse proposte comuni in fatto di governance Ue e ha fatto sapere che per salvare l’euro l’intervento della Bce e’ indispensabile. Tuttavia proprio il fatto che i tre leader abbiano preferito non affrontare il nodo Banca Centrale Europea non e’ andato giu’ a Sarkozy.
In via ufficiale i tre dirigenti lo hanno fatto per rispettare l’indipendenza dell’istituto di Francoforte, ma in realta’ il motivo e’ che sono in totale disaccordo sul ruolo che deve avere nell’ambito del piano di salvataggio dell’euro. Sarkozy vorrebbe che autasse i paesi in difficolta’, Monti no. Altra divisione tra i tre: Monti e Sarkozy sono a favore degli Eurobond, Merkel contrarissima.
Da parte sua il cancelliere tedesco ha sottolineato che la Bce e’ indipendente e che per superare la crisi “grave” vanno adottate quanto prima le misure adottate il 26 ottobre, in particolare per quanto riguarda la capitalizzazione delle banche. Occorre inoltre andare verso una politica fiscale comune, secondo i tre. I trattati possono essere cambiati, ma dovra’ avvenire con gradualita’. “I ministri degli Ecofin dovranno assumere decisioni adeguate a dicembre. Avanzeremo delle proposte per una cooperazione politica piu’ profonda”.
Ribadito invece il nein agli Eurobond. Con una frase Merkel ha distrutto cosi’ le speranze che si possa arrivare all’emissione di titoli con un tasso di interesse comune. I mercati non hanno reagito bene alla dichiarazione “Sono fermamente contraria agli Eurobond” e l’impressione e’ che dovranno punire ulteriormente la moneta unica se vogliono farle cambiare idea. L’euro e’ scivolato in area $1,3334, mentre il rendimento del Btp decennale ha superato il 7%. Le borse europee hanno poi chiuso in rosso per la sesta volta di fila.
Monti si e’ seduto al tavolo dei grandi d’Europa, Germania e Francia, deciso a dare il contributo italiano alla soluzione della crisi; ma soprattutto intenzionato a spingere affinché l’Europa decida e lo faccia in fretta perché la crisi è ormai drammatica e servono risposte immediate. “Dobbiamo andare verso un’unione fiscale: in questo contesto, molti altri temi si sdrammatizzano. Gli stability bonds potrebbe dare un contributo significativo”.
A Strasburgo, il presidente del Consiglio ha cercato di porsi in una posizione di ‘mediatore’ tra Parigi e Berlino, salvaguardando da un lato l’attuale statuto della Bce (come chiede Berlino), dall’altro insistendo sui vantaggi che si avrebbero dall’introduzione degli eurobond. Merkel e Sarkozy saranno presto invitati a Roma su invito di Monti per continuare la discussione sull’Europa.
La trilaterale di oggi a Strasburgo ha segnato la prima vera uscita del neo premier sul palcoscenico internazionale. La visita di Bruxelles alle istituzioni europee, infatti, non è paragonabile alla possibilità di tornare a sedersi nella cabina di guida della locomotiva europea. E il professore intende farlo da presidente del Consiglio di un “Paese fondatore” che può e deve dare il suo contributo alla soluzione di una crisi che – a suo giudizio – ha ormai raggiunto livelli “drammatici” e per la quale servono soluzioni in tempi rapidissimi. Del resto non sono solo i titoli di Stato greci, spagnoli o italiani ad essere sotto attacco.
In precedenza Sarkozy aveva usato toni da psicodramma per fare pressioni sui due omologhi europei: “O ne usciamo insieme od ognuno di noi morirà”, in riferimento alla crisi del debito sovrano.
Dopo il monito di Moody’s e Standard & Poor’s – anche Fitch ha messo in guardia Parigi: se lo scenario economico peggiora, ha avvertito l’agenzia, la Francia rischia la tripla A, la massima votazione delle agenzie di rating, normalmente attribuita ai primi della classe.
Giorno dopo giorno, il timore che la Francia sia la prossima nella lista dopo Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, si fa più concreto. Mentre lo spread, vale a dire il differenziale tra i bond francesi e il bund tedesco, uno dei principali indicatori di fiducia degli investitori, è tornato oggi a salire, sfiorando i 180 punti, una situazione inimmaginabile appena qualche mese fa, la scorsa primavera, quando era al di sotto dei 40 punti.
A cinque mesi dalle presidenziali, mantenere la preziosa tripla A è diventata per Sarkozy la priorità nazionale e il governo ha assicurato che il bilancio 2012 è stato costruito proprio in funzione di questo obiettivo. Un mese fa aveva detto che “Se perdo la tripla A sono morto”, ha confidato il presidente, rivolgendosi ad alcuni suoi fedelissimi secondo le indiscrezioni rivelate dal giornale di satira Le Canard Enchaine’.
In meno di tre mesi Parigi – che ha dovuto procedere a una revisione al ribasso delle stime di crescita del 2012, dall’1,75% all’1% – ha messo in campo ben due piani di rigore per rispondere all’imperativo categorico dell’attuale presidente, che teme per la sua riconferma all’Eliseo.