E’ stata la miglior settimana a Wall Street dall’autunno 2008, cioe’ dai tempi dei rimbalzi post crack Lehman Brothers. Alla Borsa di New York i guadagni sono stati superiori al 7% per i tre maggiori indici Usa. Motivi: 1) interventi coordinati delle banche centrali per inondare di liquidita’ il mercato finanziario, in preda al quasi-panico per l’avvitarsi a spirale della crisi del debito in Europa; 2) i buoni dati macro dall’economia degli Stati Uniti, tra cui un ottimo Black Friday (le vendite al dettaglio nel giorno dopo Thanksgiving) e il calo del tasso di disoccupazione dal 9,0% all’8,6%, cioe’ il migliore scenario per il mercato del lavoro Usa dal marzo 2009; 3) infine la vaga sensazione che in Europa qualcosa finalmente si muova (impresa facile, rispetto al nulla assoluto rappresentato dal “duo Merkel-Sarkozy” che tira le fila di un’Ue in cui gli altri 15 paesi non contano nulla) in vista del summit previsto a Bruxelles l’8 e 9 dicembre. Tutti questi fattori concomitanti hanno fatto si’ che il Dow Jones Industrial Average abbia messo a segno il secondo miglior rialzo settimanale della sua storia, cosi’ come e’ avvenuto per quasi tutti gli indici europei.
Il Dow Jones ad un certo punto stava per archiviare un maxi rialzo di 1000 punti settimanali, poi ha chiuso le 5 sedute con +788 punti, pari a +7%, a quota 12.019.42. L’indice Standard & Poor’s 500 e’ cresciuto +7,4% a 1244.28 e il Nasdaq Composite e’ salito del 7,6% a quota 2626.93.
Gli interventi coordinati delle maggiori banche centrali, grazie ad una tattica che ha reso piu’ a buon mercato i prestiti interbancari in dollari nell’ambito di una strategia volta ad evitare il collasso dell’eurozona, tramite l’immissione di decine di miliardi di ulteriore liquidita’ (debito) da aggiungere ai trilioni di debito gia’ sul tavolo, ha provocato un’impennata anche degli indici azionari delle maggiori borse europee.
L’indice Stoxx Europe 600 ha chiuso venerdi’ a quota 240.73, cioe’ +8,7% per la settimana, anche questa la miglior performance settimanale degli ultimi 3 anni. L’indice DAX della borsa di Francoforte, depresso nelle sedute precedenti per l’allarmante flop dell’asta del titoli di stato tedeschi (bund), e’ schizzato +10,7%, il CAC-40 della Borsa di Parigi e’ salito +10,8%, l’indice FTSE100 della Borsa di Londra ha messo a segno +7,5% e infine il FTSEMIB della Borsa di Milano e’ salito in 5 sedute di quasi +10%, da poco sopra 14.000 a 15,476.09 della chiusura di venerdi’.
L’Italia – il paese piu’ a rischio in Europa – e’ tra i fattori di stabilizzazione momentanea del mercato, poiche’ il governo Monti varera’ in una sessione speciale di domenica una manovra da circa 25 miliardi di euro per la messa in sicurezza del colossale debito pubblico italiano. Il mercato dovra’ poter valutare prima dell’apertura delle borse asiatiche lunedi’ mattina la validita’ e efficacia di questa manovra, e soprattutto se garantira’ crescita all’Italia e non solo nuove tasse e sacrifici.