Roma – Un altro passo importante per la lotta alla Camorra. Fermato il leader dei Casalesi, il Re Michele Zagaria. Era latitante da 16 anni. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli non ha smentito la notizia.
Da tempo erano in corso i lavori per cercare di raggiungerlo. E i giornalisti della zone riferiscono che si aspettavano la notizia sotto Natale. Lo hanno visto in volto e poi le forze dell’ordine l’hanno arrestato. Si tratta proprio di Michele Zagaria, l’ultimo superlatitante della camorra casalese, l’uomo individuato oggi in un covo a Casapesenna, nel casertano.
L’operazione è stata condotta dalle Squadre mobili della polizia di Napoli e di Caserta. Il latitante è stato individuato in un bunker in via Mascagni, e ora si scava per prenderlo.
La notizia è stata confermata di fatto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, anche se nessuno ha potuto ancora vedere in volto l’uomo nascosto. Quest’ultimo però, parlando con gli agenti della polizia, ha confermato di essere Zagaria. Il paese di Casapesenna, del quale Zagaria è originario, è interamente circondato da poliziotti.
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Le prime parole che Zagaria ha rivolto a chi lo ha arrestato sono state: “Avete vinto voi ha vinto lo Stato”.
Dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, Zagaria era salito in cima all’elenco dei latitanti piu’ pericolosi d’Italia. Cosi’ viene definito da Roberto Saviano: “Michele Zagaria, dai molteplici contronomi: Michele di Casapesenna, Capastorta, Manera, è lui il capo operativo del cartello dei «casalesi». ?È lui che apparentemente con responsabilità fiduciaria ricevuta da Sandokan e Bidognetti, opera come vertice del cartello criminale del cemento.
Secondo il resconoto, Zagaria ha preteso che la “sua” Casapesenna diventasse un luogo capace di articolare tranquillita’ per la sua latitanza e allo stesso tempo un’incubatrice attenta e efficiente per le sue aziende. Imprese che sono riuscite a essere attive e redditizie in ogni parte d’Italia.
“Dalla Toscana all’Emilia, da Sassuolo a Cracovia, le imprese del cartello dei casalesi seguendo la scia del cemento arrivano ovunque”, raccontava Saviano in una lettera del 2006. Coordinati da Michele e Pasquale Zagaria, gli imprenditori del cartello dei casalesi erano riusciti ad infiltrarsi anche negli appalti per la costruzione della linea Alifana, a vincere gare per la costruzione di parti degli edifici Nato del comprensorio di Licola e ad investire in immobili a Parma e Milano.