Bangkok – Listini asiatici in leggero rialzo, si allontanano dai minimi da tre settimane raggiunti nella giornata di ieri, a seguito della morte di Kim Jong-Il, leader della Corea del Nord. Si riducono i timori sull’instabilità che tale evento avrebbe potuto portare nel paese, ancora tecnicamente in guerra con il vicino sud e che da diversi anni persegue un programma nucleare. La situazione sembra stabilizzarsi ma gli investitori rimangono cauti sugli sviluppi. Euro a $1,3008.
Si continua a guardare anche al fronte Europa, e alla mancanza di notizie verso una soluzione della crisi. I ministri finanziari dell’eurozona non sono riusciti, nel colloquio telefonico, a raggiungere ad un accordo per alzare il tetto del fondo di salvataggio fino a €200 miliardi. Ci si è fermati infatti a €150 miliardi.
Gli analisti avvertono su movimenti repentini in questi giorni che precedono le festività, ed indicano che forti sell sono da escludere a meno di sostanziali notizie negative dall’Europa.
La moneta unica sembra rimanere stabile in attesa di maggiori sviluppi nell’Area, con la possibilità di downgrade di massa che rimane dietro l’angolo.
La Banca centrale dell’Australia, nelle minute dell’ultimo meeting, ha sottolineato che esiste un rischio importante di una forte contrazione della domanda a causa degli eventi in Europa, lanciando dunque un segnale negativo per gli esportatori asiatici.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans stabile (+0,02%). Nikkei (+0,49% in chiusura), Seul (+0,96%), Sydney (-0,18%), Hong Kong (+0,54%), Shanghai (+0,19%), Singapore (-0,05%).
Commodities: Wti ($94,34, +0,49%), Brent ($104,40, +0,73%), oro ($1.599,50, +0,18%), argento ($28,895, +0,07%), rame ($3,3025, -0,18%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3008 (+0,06%), contro lo yen giapponese a ¥101,42 (-0,02%), contro il franco svizzero a CHF 1,2189 (+0,07%), contro la sterlina a GBP 0,8382 (-0,02%). Dollaro/yen a ¥77,96 (-0,04%).
Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 6 punti (+0,50%) a 1.205,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni in rialzo di 2 punti base all’1,827%.
“Gli Stati Uniti dovrebbero tornare a crescere il prossimo anno, nonostante al momento siano ancora in difficoltà. Questo dovrebbe contribuire agli utili societari”, ha detto a Bloomberg Lorraine Tan, direttore della ricerca azionario asiatico per Standard & Poor’s. “La fiducia sulla situazione attuale è talmente poca che anche un leggero miglioramento sarà accompagnato da un forte rimbalzo del mercato”.