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Gestori: nessun paese uscirà dall’Eurozona nel 2012

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Gli investitori professionali di tutto il mondo sono fiduciosi riguardo al fatto che quest’anno nessun Paese uscirà dall’Eurozona e che entro i prossimi 10 anni sarà raggiunta un’unione fiscale. E’ quanto emerge da una ricerca condotta su 188 *gestori (leggi in fondo pagina) dal team multi-manager di Aviva Investors.

I risultati sono resi noti proprio mentre la Commissione Europea (CE), la Banca Centrale Europea (BCE) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) devono decidere dell’accordo sul debito della Grecia e raggiungere un’intesa sul programma di aggiustamento economico per il prossimi tre ani.

L’Eurozona

La ricerca ha interrogato i gestori sulle loro aspettative riguardo alla zona Euro per il 2012 e oltre.

Il 41% dei gestori intervistati si aspetta che alcuni Paesi possano uscire dall’Eurozona nei prossimi 10 anni. Tuttavia, solo il 23% ritiene che già quest’anno sia possibile vedere uscite di scena. Il restante 36% è composto da chi non è d’accordo, da chi ritiene che ci saranno Paesi che usciranno ma altrettanti che entreranno o da chi semplicemente non sa.

Inoltre, oltre la metà degli intervistati (52%) è ottimista riguardo al futuro dell’Eurozona e si aspetta che nei prossimi 10 anni possa essere effettivamente realizzata l’unione fiscale. Tuttavia, per il 41% la BCE e i politici non prenderanno iniziative abbastanza forti prima della fine dell’anno per ridare fiducia all’Eurozona.

Nick Mansley, Global Director del Multi Manager di Aviva Investors, ha così commentato i risultati:

“Questa è la nostra prima ricerca formale che interroga dei gestori esterni su tutte le principali asset class a livello globale. In linea generale, non c’è consenso tra i gestori su quello che potrebbe accadere all’Euro. Mentre continuiamo a valutare la capacità dei nostri gestori di occuparsi delle conseguenze di un eventuale fallimento dell’Euro, i risultati mostrano che in una visione con un orizzonte temporale di 10 anni, la maggior parte dei manager è più ottimista e si aspetta che l’unione fiscale venga implementata, offrendo così una base più solida affinché l’Euro possa sopravvivere”.

Crescita del PIL, tassi di interesse, inflazione

Aviva Investors ha interrogato i gestori anche sulle loro previsioni riguardo la crescita del PIL, i tassi di interesse e l’inflazione.

Chiamati a confrontare Stati Uniti, Regno Unito e Germania, l’83% degli intervistati ha risposto di aspettarsi che a registrare una maggiore crescita del PIL nel 2012 siano gli Stati Uniti, mentre per il 17% sarà la Germania a dominare il podio. Nessun gestore ha indicato invece il Regno Unito e quasi la metà (il 48%) si aspetta che possa registrare la più alta crescita di inflazione.

Alla domanda sul dove aspettarsi una crescita dei tassi di interesse, metà del campione (il 54%) si aspetta un aumento prima della fine del 2013, molto probabilmente negli Stati Uniti e meno probabilmente in Europa. Un terzo (il 33%), tuttavia, non si aspetta innalzamenti dei tassi prima del 2014.

Guidato da Nick Mansley, il team multi-manager di Aviva Investors gestisce oltre 10 miliardi di sterline di asset in portafogli che investono in private equity, immobiliare, fondi Multi Asset (compresi azionari e fixed income) e fondi Hedge.

*Nella seconda metà del dicembre 2011, team multi-manager di Aviva Investors ha intervistato 188 gestori esterni basati negli Stati Uniti, Regno Unito, Europa continentale, Asia Pacifico e America Latina che gestiscono diverse asset class tra cui equity (44 intervistati), fixed income (23), real estate (50), fondi hedge (28) e private equity (43).
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