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Borse Asia: ottimismo frenato da incertezza Europa

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Bangkok – Listini asiatici stabili, dopo i forti rialzi registrati nella giornata di ieri. Migliora il sentiment grazie ai dati economici incoraggianti giunti dagli Stati Uniti e della Germania, oltre il calo del costo del prestito per la Spagna. Euro a $1,2759.

Ma l’attenzione ora tornerà a concentrarsi con più forza sull’Europa, con rischi che arrivino nuove delusioni. Si guarderà alla vendita di titoli del Portogallo, importante test della fiducia degli investitori, e al proseguimento dei negoziati sulla ristrutturazione del debito della Grecia.

In giornata ci sarà anche l’asta tedesca, mentre entro venerdì toccherà vendere debito di lungo anche a Spagna e Francia, che in settimana hanno ottenuto conferme con una buona domanda per i titoli.

La Banca Mondiale annuncia di aver rivisto in forte ribasso le stime sulla crescita economica globale per il 2012, dal 3,6% al 2,5%. E annuncia che i numeri potrebbero essere ulteriormente ribassati, in caso i fattori che portano a recessione in Europa e rallentamento della crescita nei mercati emergenti, vadano a concatenarsi e ad impattare ulteriormente l’outlook ormai fragile.

Tra i principali indici asiatici, il Nikkei è il migliore, si mantiene oltre la media mobile a 25 giorni, importante livello tecnico.

Non sembrano essere stati eccessivamente colpiti dai risultati di Citigroup i titoli finanziari asiatici, contrastati in giornata, alcuni tornati in territorio positivo dopo i leggeri cali verso inizio contrattazioni.

Bene i titoli collegati alle materie prime, dopo i forti rialzi registrati ieri dagli energetici e dai metalli. Contrastati gli esportatori, che beneficiano dei buoni dati economici giunti dai due fronti dell’Atlantico.

Positivo anche in giornata, con il +1,9% di ieri l’indice MSCI Asia Pacific si trova ormai in rialzo del 10% rispetto ai minimi da due anni toccati ad ottobre, con la valutazione che raggiunge 12,4 volte gli utili stimati. Valore ancora inferiore del 26% rispetto alla media degli ultimi 6 anni, stando ai dati riportati da Bloomberg.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans piatto (+0,02%). Nikkei (+0,99% in chiusura), Seul (-0,02%), Sydney (+0,05%), Hong Kong (-0,05%), Shanghai (-1,02%), Singapore (-0,11%).

Commodities: Wti ($101,30, +0,59%), Brent ($111,95, +0,38%), oro ($1.655,70, +0,01%), argento ($30,20, +0,22%), rame ($3,746, +0,44%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2759 (+0,19%), contro lo yen giapponese a ¥97,83 (-0,01%), contro il franco svizzero a CHF 1,2091 (+0,02), contro la sterlina a GBP 0,8321 (+0,18%). Dollaro/yen a ¥76,66 (-0,20%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 2,5 punti (+0,19%) a 1.291,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,858%.

“Parte dell’economia degli Stati Uniti sembra essere isolata dagli eventi in Europa. Questo è positivo”, ha detto a Bloomberg Tim Schroeders, gestore di Pengana Capital Ltd. a Melbourne. “L’azionario rimane attraente, ma aspettarsi ritorni a due cifre nel breve periodo è irrealistico”.