Roma – Colpo di scena nello scandalo Hildebrand, il presidente della Banca nazionale svizzera costretto alle dimissioni il 9 gennaio scorso in seguito a presunte operazioni finanziarie illecite e insider trading.
Secondo quanto scrive oggi il tabloid Blick, l’estratto conto della banca Sarrasin, principale prova a carico di Philipp Hildebrand e di sua moglie, sarebbe stato falsificato.
Il 5 gennaio scorso il settimanale svizzero Weltwoche pubblicava quel documento che avrebbe causato, appena quattro giorni dopo, un terremoto nella massima istituzione finanziaria elvetica. Oggi Blick pubblica la dichiarazione di un portavoce della banca Sarasin che nega che quel documento sia un estratto conto della sua banca e mostra nei dettagli le manipolazioni apportate, alcune delle quali grossolane.
Ad esempio: La banca non mette mai nella stessa pagina il numero del conto e il nominativo dell’intestatario. Blick fa nome e cognome dell’autore della falsificazione. Si tratta di Hermann Lei, deputato dell’Udc, il partito di estrema destra di Cristoph Blocher.
Nei giorni-clou dello scandalo molti avevano manifestato dubbi sulla veridicità delle accuse contro Hildebrand e ipotizzato che la sua caduta fosse stata quanto meno “gradita” al partito di Blocher.
Secondo le accuse che hanno dato il via allo scandalo, la moglie di Hildebrand avrebbe acquistato a titolo privato mezzo milione di dollari la scorsa estate, tramite un conto intestato a nome dello stesso Philipp Hildebrand presso la banca privata Sarasin.
Nel periodo tra l’acquisto e la vendita dei dollari l’istituto centrale di emissione elvetico era intervenuto con drastiche misure destinate a deprezzare il valore del franco: il guadagno nell’operazione per la signora Hildebrand è stato di circa 75.000 franchi.