New York – Penalizzata da una contrazione dei consumi e dai tagli alle agenzie federali, l’economia americana e’ aumentata meno del previsto nell’ultimo periodo dell’anno. A conferma dell’oculatezza della decisione presa dalla Federal Reserve di mantenere i tassi di riferimento in prossimita’ dei minimi storici dello zero – 0,25% ancora per due anni.
La crescita e’ stata del 2,8% nel quarto trimestre, meno di quanto indicavano gli analisti, che si aspettavano un incremento pari al +3,2%. Il terzo trimestre il Pil e’ invece aumentato dell’1,8%.
“Entriamo nel 2012 con meno slancio di quello che la gente si aspettava”, dice a Bloomberg Michael Hanson, senior economist di Bank of America in Usa. “I redditi sono cresciuti in maniera modesta e il tasso di risparmio e’ sceso: non sono quegli elementi sostenibili neccessari a spingere i consumatori a contribuire alla crescita del paese”.
Negli ultimi tre mesi dell’anno il deflatore e’ cresciuto dello 0,4%, a fronte di stime per un incremento dell’1,5% dopo il balzo del 2,6% messo a segno nel trimestre antedecente.