New York – Un eventuale conflitto in Iran che veda coinvolti Israele e Stati Uniti, stanchi delle minacce nucleari della Repubblica Islamica, potrebbe spingere i prezzi del petrolio a $150 al barile e portare a una recessione su scala mondiale
A lanciare l’avvertimento e’ l’economista Nouriel Roubini, secondo quanto riportato dall’emittente MSNBC.
Disoccupazione, insicurezza economica e una disuguaglianza crescente tra ricchi e poveri sono gia’ problemi molto gravi nella maggior parte dei paesi del mondo, osserva il docente della NYU, pertanto serve un immediato cambiamento delle priorita’ politiche.
“Tutti questi fattori portano a instabilita’ politica e sociale”, ha dichiarato Roubini, reso famoso dalle sue previsioni azzeccate sulla crisi finanziaria del 2007.
“Dobbiamo combattere e ridurre l’ineguaglianza. Dobbiamo puntare a una crescita del lavoro, dell’istruzione e aumentare il capitale umano in modo che i lavoratori possano competere”, e’ la cura indicata dal presidente della societa’ di consulenza economica Roubini Global Economics.
Bisognerebbe – sempre secondo Roubini – smettere di investire in elementi meno produttivi come il settore finanziario e l’immobiliare e puntare invece nella gente, nel “nostro capitale umanto”, nella struttura, nella tecnologia e nell’innovazione.
Il professore di economia aveva previsto con largo anticipo il crack del mercato del real estate americano e la recessione globale del 2008.
Secondo Roubini il rallentamento della crescita nei paesi industrializzati portera’ a una ripresa a forma di “U” piuttosto che una piu’ tipica “V”, ovvero un ritorno lento all’incremento delle attivita’ economiche, che potrebbe durare altri 3-5 anni per via degli alti livelli di indebitamento.