L’andamento altalenante dei titoli high tech e la tendenza al ribasso che ha caratterizzato il Nasdaq negli ultimi mesi non hanno per nulla giovato alle societa’ specializzate nel brokeraggio online che tuttavia si sono presentate alla fine del terzo trimestre con conti tutto sommato soddisfacenti.
Le statistiche indicano che le contrattazioni di titoli online sono diminuite nel trimestre conclusosi il settembre scorso di circa il 10% sull’anno, un calo che ha portato il numero di ordini evasi a una media di 880.000 al giorno. Il calo tuttavia e’ maggiore se paragonato con il milione di contrattazioni giornaliere registrato nel corso del primo trimestre.
“Considerando l’ostilita’ del mercato, il settore ha reagito piuttosto positivamente – sostiene Richard Repetto, analista di Putman Lovell Securities – Lo stimolo per una ripresa potrebbe provenire dalla forte concorrenza che si sta sviluppando nel settore, soprattutto da parte delle grandi banche d’affari”.
La seguente tabella riporta le principali societa’ del settore del brokeraggio online con gli obiettivi raggiunti nel terzo trimestre:
BROKER |
SIMB. |
UTENTI |
NUOVI UTENTI* |
ORDINE EVASI* |
ATTIVITA’ |
Charles |
SCH |
7,4 mln |
287.000 |
880.000 |
$961 mld |
E*Trade |
EGRP |
3,3 mln |
337.000 |
150.000 |
$66 mld |
AmeriTrade |
AMTD |
1,2 mln |
82.000 |
105.000 |
$36 mld |
TD |
TWE |
4,3 mln |
ND |
152.600 |
$114,4 mld |
DLJdirect |
DIR |
0,5 mln |
ND |
19.200 |
ND |
*dati |
Fonte: le societa’ |
La concorrenza, concordano gli analisti , e’ senza ombra di dubbio uno dei fattori chiave per il futuro del comparto. I principali broker online – sul mercato Usa ne sono presenti in tutto circa 160 – si sono gia’ messi all’opera per contendersi gli oltre 13 milioni di investitori online americani.
Dopo la guerra estiva scatenatasi sui prezzi delle comissioni, le societa’ hanno affilato le unghie proponendo nuovi servizi sia per la clientela privata che per quella istituzionale.
Jack McDonnell, direttore generale di AmeriTrade Holding Corp. (AMTD) ha dichiarato nel corso della conferenza stampa organizzata per la presentazione dei dati di bilancio del terzo trimestre, di avere un asso nella manica per risollevare le sorti della societa’.
“AmeriTrade si sta preparando a diventare il primo broker online negli Stati Uniti”, ha detto McDonnell che ha smentito con decisione le voci che vorrebbero la societa’ un possibile target per la scalata da parte di concorrenti come Charles Schwab & Co. (SCH) e E*Trade Group Inc. (EGRP).
L’annuncio di AmeriTrade e’ stato visto dagli analisti come risposta alle nuove strategie intraprese da Charles Schwab dopo che David S. Pottruck, direttore generale e co-amministratore delegato del primo broker online degli Stati Uniti, ha costituito una task force per ridisegnare le strategie della societa’ attorno alle nuove esigenze della clientela e all’integrazione di nuovi servizi.
Tutte le iniziative intraprese sono mirate a risollevare i titoli del settore che, nonostante insignificanti rimbalzi, si sono stabilizzati nella maggior parte dei casi intorno ai minimi storici delle 52 settimane.
Ecco la lista dei principali broker online americani e la variazione percentuale dei corrispettivi titoli:
TITOLO |
VAR. DA OTT. 1999* |
VAR. DA GEN. 2000* |
Charles |
-13,12% |
-12,26% |
E*Trade |
-41,70% |
-46,86% |
AmeriTrade |
-13,48% |
-35,18% |
TD |
+29,14% |
-1,15% |
DLJdirect |
-63,69% |
-62,17% |
National |
+103,13% |
+85,28% |
*dati |
La situazione e’ diversa in Europa dove il numero degli investitori online e’ piu’ che raddoppiato nei primi sei mesi dell’anno. Alla fne di giugno infatti 2,9 milioni di europei – di cui il 54% tedeschi – aveva aperto un conto presso una casa di brokeraggio online.
Seppure in ritardo, il Vecchio Continente sta recuperando il passo rispetto ai cugini americani e gli analisti prevedono che entro il 2003 il numero degli investitori sulla Rete salira’ a circa 18 milioni.
Le societa’ di brokeraggio europee hanno strategie di marketing aggressive che, studiate per un pubblico ancora scettico nei riguardi di Internet soprattutto quando si tratta di investire i propri soldi, sembrano aver portato a risultati eccellenti, in controtendenza rispetto all’andamento dell’e-commerce.
“Un elemento di vantaggio e’ che le case di brokeraggio europee hanno dimensioni ridotte rispetto ai concorrenti americani – ha detto Diderich Buch, analista di InfoStream ASA – Un fattore questo che ha contribuito in modo determinante alla loro crescita”.
Buch sostiene che negli Stati Uniti, al contrario che in Europa, societa’ con un bacino d’utenza inferiore alle 2.000 unita’ non saranno in grado di sopravvivere con le sole commissioni.
Presentiamo la classifica dei migliori broker online europei con il punteggio affidato da BlueSky International Marketing, una societa’ di analisi finanziaria e ricerca, e il numero dei mercati sui quali rendono possibile la contrattazione di titoli e derivati:
BROKER |
PAESE |
MERCATI |
GIUDIZIO |
Comdirect |
Germania |
43 |
53,9 |
E*Trade UK |
Gran |
4 |
33,0 |
UBS |
Svizzera |
80 |
47,7 |
Robeco |
Paesi Bassi |
1 |
38,5 |
eBankiter |
Spagna |
32 |
48,9 |
IMI Web |
Italia |
7 |
40,2 |
E-banking.com |
Belgio |
27 |
44,1 |
Selftrade |
Francia |
2 |
40,1 |
Fonte: |