Roma – Italia non solo in recessione tecnica, ma con il prodotto interno lordo peggiore tra tutti quelli dei paesi del Pil. Il paese si aggiudica di fatto la maglia nera, guardando ai numero diffusi di Ocse e Fmi, riguardo al trend dell’economia nel quarto trimestre del 2001.
Secondo i dati diffusi da Ocse ed Fmi il pil italiano ha fatto -0,7%, peggio del -0,2% del trimestre precedente. Segni negativi anche per Germania e UK (-0,2% in entrambi i casi). Su base annua la crescita del pil è stata +0,4% (+1,8% nel 2010), contro l’1,4% dell’Eurozona e il 2,8% dell’area G20.
Italia tra le maglie nere in Europa anche in termini di produzione industriale, con un calo -2,5%. Nell’eurozona e anche nell’Ue a 27 paesi il dato è salito invece +0,2% a gennaio, e su base mensile. A rendere noto il dato Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea. Guardando ad alcuni degli stati membri, la crescita maggiore è stata segnata dalla Slovacchia (+6,1%), Lituania (+3,6%) e Malta (+3,3%), mentre i cali più significativi sono avvenuti in Finlandia (-5,1%) e Italia (-2,5%).
Si esprime sul caso Italia Piercarlo Padoan, capo economista e vicesegretario generale dell’Ocse, a margine di un’audizione alla Camera. Il problema principale dell’Italia sul mercato del lavoro è “la scarsa capacità di accesso”. Per questo è necessario lottare contro il precariato, mentre in generale in Italia c’è un eccessivo numero di contratti di categoria. Padoan ha inoltre raccomandato di procedere a un rafforzamento del sistema di ammortizzatori sociali legati al lavoro.
Il capo economista ha puntato il dito sulla necessità assoluta di fare qualcosa contro il problema della corruzione. “La corruzione è un freno alla crescita economica in molti paesi, lo dicono molte delle nostre indagini – ha affermato – ma in Italia in più incide un elevato costo derivante dalla giustizia amministrativa”.