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Emirates: 2012 nero per trasporti aerei. “Rischiamo il crack”

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New York – Il 2012 sarà un anno nero per le compagnie aeree. Dopo l’allarme utili lanciato pochi giorni fa dalla Iata (International Air Trasport Association), a rincarare la dose ci pensa oggi Emirates, primo vettore al mondo per traffico internazionale, secondo cui l’aumento dei prezzi del carburante rischia di mandare in bancarotta diverse compagnie aeree.

“Ad oggi sono sempre più numerose i gruppi sull’orlo del fallimento” ha dichiarato Tim Clark, presidente del vettore di Dubai. “Con questi venti di crisi, il settore rischia guai seri”.

Secondo le previsioni della Iata (International Air Trasport Association), quest’anno l’industria del trasporto aereo registrerà utili per 3 miliardi di dollari, in calo del 62% rispetto al 2011. Le stime sono state riviste al ribasso per 500 milioni di dollari rispetto alle precedenti diffuse a dicembre.

La causa principale del taglio è dovuta alle previsioni di un aumento del prezzo medio del greggio, fino a 115 dollari al barile, in forte crescita dunque rispetto ai 99 dollari al barile stimati prima della crisi iraniana.

Va ricordato a questo proposito che, da inizio anno, sono già due le compagnie europee che hanno gettato la spugna, la spagnola Spanair e l’ungherese Malev. Non se la passano bene neppure American Airlines e la sua società madre Amr Corp, in fase di profonda ristrutturazione, dopo che lo scorso novembre hanno chiesto la bancarotta assistita. E, infine, l’indiana Kingfisher che rischia di perdere la licenza sotto il peso delle perdite sempre più profonde.