New York – Seduta dominata dall’incertezza per l’azionario americano, con la giornata che termina in negativo. Wall Street sostenuta dai dati positivi provenienti dall’industria automobilistica, ma viene poi colpita dalle parole della Federal Reserve, che dichiara di essere meno incline a fornire ulteriori stimoli monetari. In aggiunta, rimane preoccupante la situazione europea e in particolare in Spagna, sempre piu’ in difficolta’ a gestire un debito crescente e un’economia in contrazione.
In chiusura il paniere allargato S&P500 cede -5,66 punti (-0,40%) a 1.413,38, il Dow -64,94 punti (-0,49%) a 13.199,55 punti, mentre il Nasdaq un più modesto -6,13 punti (-0,20%) a 3.113,57 punti.
Nel 2012 la borsa degli Stati Uniti ha fatto meglio di Europa (+9%) e Cina (+3%), registrando un progresso pari al 13% nel primo trimestre.
A livello settoriale si distinguono in positivo i tecnologici, spinti al rialzo dalla performance dei titoli Apple, che fanno un balzo di due punti percentuali circa, a $629,32. Un analista di Piper Jaffray, uno tra piu’ di spicco a Wall Street per le valutazioni sul titolo, ha alzato il prezzo obiettivo a $1.000. Anche J.P. Morgan ha rivisto al rialzo il target price.
Male invece energia e industriali. Tra le blue chip, pesanti Disney e Microsoft. L’indice di volatilita’ – che misura la paura che aleggia sui mercati – scambia sopra quota 15.
Non hanno un grande impatto le cifre sugli ordinativi alle fabbriche, saliti sostanzialmente in linea con quanto previsto (+1,3% in febbraio). Si teme, tuttavia, che l’accumulazione continua delle scorte nei magazzini delle aziende porti a una revisione al ribasso del Pil. La componente ha registato un rialzo in 28 degli ultimi 29 mesi. Il rapporto con le spedizioni e’ di 1,33 (invariato).
Piu’ positivi i dati sulle vendite di auto, in particolare la divisione americana di Fiat, Chrysler. Il gruppo conferma che le vendite a marzo sono cresciute +34% su base annua, a 163.381, mentre Ford registra +5% nella vendita di autovetture. Chrysler comunica inoltre che il mese si è chiuso con scorte pari a un offerta di 59 giorni (346.939 unità).
Alle 22.15 verranno annunciati dati sugli acquisti di veicoli su scala nazionale, con le attese che parlano di 5,62 milioni di macchine e 5,80 milioni di camion, rispetto a 5,85 e 5,85 di febbraio.
Sul finale pesano le minute del Federal Open Market Committee – il comitato di politica monetaria della Federal Reserve – sul meeting del 13 marzo, nella quale l’autorità Usa ha confermato i segnali ottimisti di ripresa, seppur indicando la necessità di mantenere i tassi di interesse “eccezionalmente bassi” almeno sino alla fine del 2014. Nelle minute si parla di una minore inclinazione verso ulteriori stimoli monetari.
In attesa di capire se il rally continuera’ o entrera’ in una fase di debolezza, i guru di Wall Street ricordano come il mese di aprile sia caratterizzato di norma dal rialzo dei mercati azionari, e che i veri problemi iniziano dopo.
Confermata dunque un’altra seduta all’insegna del nervosismo per l’indice S&P500 dai massimi dal 2008 testati lunedi’. Non aiuta l’andamento contrastato in giornata delle piazze europee ed asiatiche.
Oltre a Apple, sotto i riflettori finisce ancora Groupon, dopo l’annuncio che la SEC (Securities and Exchange Commission) starebbe rivedendo i risultati della società, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.
Sul fronte valutario, l’euro nei confronti del dollaro a $1,3331, mentre avanza sullo yen a JPY 109,56. Rapporto dollaro/yen +0,28% a JPY 82,82.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in calo a $104,04 al barile, mentre le quotazioni dell’oro perdono terreno a $1.672,00. Quanto ai Treasuries, i rendimenti sul decennale americano scambiano in flessione di -1,1 punti base a quota 2,298%.