La Nutella e’ stata condannata da un giudice americano, dopo una class-action intentata da una mamma e altri genitori secondo i quali, leggendo l’etichetta del barattolo, sembra che la cioccolata di nocciole sia buona per la salute dei bambini mentre non lo e’.
Il produttore della Nutella, Ferrero USA, Inc. (sede a Somerset, in New Jersey) filiale americana della multinazionale piemontese Ferrero (sede ad Alba, in provincia di Cuneo) dovra’ pagare $3.05 milioni in una transazione nella quale $2.5 milioni saranno suddivisi tra i consumatori che hanno intentato la causa, stando al New York Daily News.
Il giudice ha deciso che chiunque puo’ dimostrare di aver comprato un barattolo di Nutella negli Stati Uniti tra l’1 gennaio 2008 e il 3 febbraio 2012 (in California tra l’1 agosto 2009 e il 23 gennaio 2012) puo’ tuttora presentare denuncia, entro il 5 luglio 2012, e partecipare cosi’ alla class action. Che ci guadagna il singolo consumatore? La bellezza di $4 per una confezione fino a 5 barattoli, per un totale massimo di $20 per famiglia.
In seguito a questo articolo di Wall Street Italia, l’ufficio stampa della Ferrero ha diramato alle agenzie una nota, spiegando che il “contenzioso per la pubblicita’ della Nutella e’ relativo solo agli Stati Uniti, dove e’ stato raggiunto un accordo economico, ma non si applica negli altri paesi”.
Secondo NPR (National Public Radio) fu una mamma californiana, Athena Hohenberg, l’anno scorso a proporre per prima una class-action contro la Ferrero, dichiarando che aveva dato da mangiare la Nutella a sua figlia di 4 anni indotta di una pubblicita’ che attribuiva al famoso cioccolato di nocciole spalmato su pane qualita’ da colazione “sana e buona per la salute”. Nell’esposto si legge che la Hohenberg e’ rimasta “scioccata” quando ha scoperto che una sola dose di Nutella contiene 21 grammi di zucchero, 200 calorie, e 11 grammi di grassi (di cui 3.5 grassi saturi).
La Ferrero, che ha avuto di questi problemi con pubblicita’ ed etichette fuorvianti gia’ in passato anche in Europa, contestualmente alla sentenza di condanna ha acconsentito a cambiare la sua campagna di marketing in America, a cambiare il sito web dell’azienda, inoltre modifichera’ l’etichetta in modo da evidenziare il livello di grassi e zuccheri sul fronte del barattolo, infine ha deciso di lanciare una campagna pubblicitaria con nuovi spot in TV che seguiranno le direttive scaturite dal pronunciamento del giudice.
Ecco uno dei vecchi spot Nutella andati in onda sulle TV americane.