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Usarono algoritmo per trarre lauti profitti sui mercati: trader assolti

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New York – La Corte Suprema norvegese ha respinto il ricorso della procura nel cosiddetto “caso robot” dei due trader che avevano accumulato un’ingente somma di guadagni grazie a un algoritmo in grado di prevedre le variazioni di mercato.

Gli investitori Svend Egil Larsen e Peder Veiby sono stati condannati in primo grado in tribunale, ma poi sono stati assolti dal giudice supremo. I due investitori erano stati inizialmente condannati per 72 casi di manipolazione del mercato azionario.

La questione ha gia’ ricevuto un’attenzione internazionale, essendo il primo caso del suo genere in cui viene codificato il meccanismo di un sistema di trading a scopo di lucro personale.

“Sono sollevato”, e’ la prima dichiarazione di Larsen dopo la lettura della sentenza. “Non ho alcun commento da rilasciare”, ha invece detto Veiby.

E’ stato con il margine minimo possibile che i due investitori hanno vinto la causa. La Corte Suprema ha votato a favore degli investitori con una proporzione di 3 si e 2 no.

Nell’analisi del “caso robot”, i cui fatti risalgono a novembre 2007, sono stati utilizzati anche due periti, per illustrare gli aspetti tecnici.

Larsen e Veiby erano stati condannati per essere riusciti, grazie a un algoritmo, a interpretare e anticipare il modo con cui il sistema di trading Timber Hill, divisione dell’americana Interactive Brokers, reagiva alle variazioni delle contrattazioni.

Cio’ ha consentito loro di influenzare i prezzi dei titoli azionari con bassi volumi, riuscendo a ottenere un guadagno da tale pratica.