Economia

Nomura: la crisi europea è tutta colpa della Germania

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New York – I tassi di interesse eccezionalmente bassi tenuti dalla Banca centrale europea per rianimare l’economia tedesca dopo lo scoppio della bolla hi-tech nel 2000 sono alla radice dei problemi di oggi nel Vecchio Continente. Ne e’ convinto Richard C. Koo, economista capo presso il Nomura Research Institute.

Irlanda e Paesi del mediterraneo ne erano usciti relativamente indenni, ma l’economia tedesca, fortemente esposta sul settore tecnologico, ne era stata piegata. Per evitare una forte recessione in Germania, la Bce ha attuato una politica monetaria fortemente espansiva, visto che il governo tedesco non voleva usare la leva dello stimolo fiscale, secondo l’economista, in precedenza in carica presso la Federal Reserve di New York.

In questo modo si sono create le bolle immobiliari in quei Paesi che non avevano bisogno di questa dose da cavallo di stimolo monetario. E’ il caso di Irlanda, Spagna e Portogallo, dove i prezzi degli immobili sono schizzati in alto, anche a causa degli enormi afflussi di capitale proprio dagli investitori tedeschi alla ricerca di rendimenti piu’ elevati.

Oggi ne vediamo il risultato, con le bolle che nei Paesi periferici sono scoppiate e hanno innescato una delle peggiori crisi nella storia del Vecchio Continente. La Germania, causa primaria del problema, e’ paradossalmente vista come unico Paese virtuoso in quanto il suo debito pubblico e’ sotto controllo.

Ma Koo avverte: “c’e’ una nuova bolla che si sta formando ed e’ proprio in Germania, nel settore immobiliare. E’ dovuta ai capitali in fuga dalla periferia che vengono dirottati nel Paese, visto come porto sicuro”. Non stupisce quindi la forte resistenza tedesca a ulteriori misure di stimolo da parte della Bce.