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Wall Street: la corsa si ferma su resistenza chiave, pesa Cisco

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New York – Gli ultimi dati macro ridanno carburante alla borsa americana, con il Dow Jones che riesce cosi’ a interrompere la serie negativa piu’ lunga da agosto dell’anno scorso.

Nonostante uno sbandamento, il paniere delle blue chip resiste in positivo, registrando un progresso dello 0,16%; l’S&P 500 avanza dello 0,25%. Ma il Nasdaq, appesantito dal calo del gruppo di sistemi di rete Cisco Systems, ha chiuso in negativo ma praticamente piatto a -0,04%.

La corsa iniziale si e’ pero’ fermata su un importante livello di resistenza, mentre in Europa va avanti il rally visto gia’ in mattinata. I mercati del continente hanno reagito con favore alla nazionalizzazione parziale della terza maggiore banca di Spagna, Bankia.

Dopo essersi soffermati sui dubbi legati al prolungarsi e intensificarsi della crisi del debito in Europa in questi giorni, con uno stallo politico prolungato in Grecia, gli investitori tornano a guardare con maggiore attenzione alla situazione economica negli Stati Uniti.

Il deficit della bilancia commerciale e i prezzi alle importazioni non hanno cambiato di molto lo scenario generale della ripresa economica americana, ma gli ultimi dati sul lavoro hanno fatto tirare un sospiro di sollievo agli investitori. La sensazione generalizzata e’ che il peggio appare ormai scongiurato per la maggiore economia al mondo.

Ad andare in questa direzione sono le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, calate in area 367.000 unita’ la scorsa settimana, rispetto alle 368.000 precedenti (cifre riviste al rialzo da 365.000). Si tratta dei minimi da fine marzo. Le stime erano per un dato pari a 365.000.

Grazie ai dati incoraggianti, gli investitori hanno messo in secondo piano il dato preliminare sulla crescita del Pil Usa durante il primo trimestre 2012 per +2,2% aveva deluso, l’ultimo report inviato da Goldman Sachs ai clienti non fa che peggiorare il quadro. La banca americana ha infatti rivisto al ribasso il numero, a +1,9% (annualizzato).

In mattinata a spaventare gli investitori era stata la rilevazione sul medesimo dato in Cina, con esportazioni in aumento appena +4,9% in aprile, meno delle attese per +8,5%. Pressioni al governo per adottare nuove misure economiche a stimolo della crescita per ridare la spinta alla macchina esportativa.

Ieri il Dow Jones ha registrato la sesta seduta di fila di perdite, la scia negativa più lunga dallo scorso agosto. Nella giornata di ieri l’indice S&P500 ha perso -0,67%.

Si continua a guardare con attenzione agli sviluppi in Grecia. Intanto, accolto positivamente dagli investitori il fatto che è stato affidato all’ex ministro delle finanze Evangelos Venizelos, e leader del partito socialista Pasok, l’incarico di formare un governo in Grecia.

Ma nessuno si fa false illusioni sulla difficoltà del progetto, che alle spalle ha già due fallimenti. Inoltre, arrivano i numeri del sondaggio della Bce, che parlano di peggioramento del Pil e disoccupazione e anche di una inflazione più alta nell’Eurozona.

Contrariamente al pensiero comune, che le banche centrali hanno inondato eccessivamente di liquiditĂ  il mercato, Willem Buiter e il gruppo di economisti di Citi da lui guidati, invitano i piĂą grandi istituti centrali a fare molto di piĂą per sostenere la ripresa.

In giornata gli operatori guarderanno con interesse anche alle parole di varie autoritĂ  di spicco della banca centrale statunitense. Alle 15.15 intervento del Presidente della Federal Reserve di Chicago Evans, mentre alle 15.30 il discorso del Presidente del Comitato dei Governatori della Fed, Ben Bernanke.

Tra i vari titoli societari, in calo Cisco dopo che la societĂ  ha annunciato di attendersi un fatturato nel quarto trimestre tra $11,42 miliardi e $11,75 miliardi, meno dei $12 miliardi attesi dagli analisti.

Male anche Priceline.com. La societĂ  ha rivisto al ribasso le stime sugli utili nel secondo trimestre. Gli utili dovrebbero essere tra $7,20 e $7,40 per azione, contro i $7,43 attesi dai vari analisti.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati dati sull’indice dei prezzi alle importazioni, sulla bilancia commerciale e sulle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione alle 14.30. Alle 15.45 fiducia dei consumatori di Bloomberg.

In ambito valutario, l’euro rimane sotto i riflettori, dopo aver sfondato l’importante soglia psicologica a quota $1,30; la moneta unica torna a salire nei confronti del biglietto verde e segna +0,22% a $1,2961, recuperando terreno anche verso lo yen con +0,57% a JPY 103,58. Dollaro/yen +0,31% a JPY 79,90.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio cambiano rotta e salgono dello 0,23% a $97,03 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono piatte con +0,09% a $1.595,70 l’oncia.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,89%, in rialzo di 3,8 punti base. Il gestore del maggiore fondo obbligazionario al mondo, Bill Gross, ha deciso di ridurre l’esposizione ai Treasurires.