Roma – L’Europa potrebbe rafforzare l’Unione monetaria esistente, garantendo ai leader politici il potere di dichiarare la bancarotta e dunque riappropriarsi delle politiche fiscali. Questa la proposta per salvare l’euro di Jean-Claude Trichet, ex-Presidente della Banca centrale europea.
Questa soluzione dovrebbe andare a risolvere il vero punto di debolezza della moneta unica, utilizzata orma da circa 13 anni, suggerisce Trichet, che lo scorso novembre ha lasciato il posto alla guida dell’istituto di Francoforte all’italiano Draghi.
L’Unione monetaria non ha mai tenuto rispetto dei principi economici, perché è stata avviata senza avere unione fiscale o politica. Ecco quello che avrebbe causato la crisi della periferia, dei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna).
Per l’Unione europea, una sorta di Stati Uniti d’Europa, dove i paesi cedono gran parte del potere fiscale al governo federale, non sembra applicabile in termini politici, afferma Trichet. Piuttosto, sarebbe meglio attivare il potere federale dell’Ue solo in casi eccezionali, quando le politiche di bilancio di un paese mettono a rischio l’intera Unione.
“Una federazione mi sembra non solo necessaria per essere sicuri di avere una unione economica e monetaria solida, ma potrebbe anche soddisfare la vera natura dell’Europa nel lungo periodo. Non credo che avremo un grande (e centralizzato) bilancio europeo”.