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Société Générale: tutti gli stati taroccano i conti, è la prassi

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New York – I governi delle maggiori economie avanzate adottano pratiche volte a nascondere i “buchi” nei conti pubblici. Le banche centrali, tenendo artificialmente bassi i tassi d’interesse, contribuiscono a tenere in piedi lo schema. Ma questo tipo di pratica non puo’ andare avanti per sempre e come dimostra l’attuale crisi in Europa, prima o poi i nodi vengono al pettine.

Ad affermarlo Dylan Grice, di Société Générale, che arriva ad accusare governi come quello portoghese di furto. L’anno scorso, per rientrare nell’obiettivo prefissato di deficit pubblico, il Portogallo ha deciso di trasferire in bilancio i fondi pensione delle banche. Ciò ha permesso di ridurre il deficit di 3,5 punti di PIL, non sforando cosi’ il limite concordato con Unione Europea e FMI per ricevere sostegno finanziario.

I governi europei, soprattutto quelli periferici, hanno abusato di questo tipo di pratiche per abbellire i conti pubblici e poter rientrare nei parametri fissati per l’adozione della moneta unica. A volte anche con l’uso di strumenti derivati, come nel caso della Grecia.

Nemmeno l’America e’ immune a questo tipo di “creativita’ contabile”. Usando il principio di cassa invece che quello di competenza per rappresentare il deficit di bilancio, il governo statunitense ne sottostima l’entita’. La Fed, inondando di liquidita’ il mercato e comprimendo i tassi d’interesse, aiuta a coprire questa pratica, tant’e’ vero che gli investitori alla ricerca di un porto sicuro si rifugiano nei treasury americani.

L’operato di governi e banche centrali puo’ rimanere impunito nel breve termine, ma una volta che i mercati se ne accorgono le conseguenze possono essere drammatiche. Per rendersene conto basta guardare cosa sta succedendo ai Credit Default Swap (CDS) dei Paesi periferici in Europa dopo che e’ scoppiata la crisi dei debiti sovrani.