Roma – Pubblichiamo due lettere interne a Il Sole 24 Ore, che confermano quanto sia difficile fare buon giornalismo economico di questi tempi, mantenendo la profittabilita’ dell’impresa e il diritto del lettore ad essere informato. La prima lettera e’ stata spedita da 19 inviati al Direttore del Quotidiano della Confindustria, Roberto Napoletano; la seconda al Comitato di Redazione. Il tutto si inquadra in un contesto in cui Il Sole 24 Ore (quotato in Borsa) continua ad avere enormi difficolta’ gestionali, il quotidiano della Confindustria ha perso oltre 100 milioni di euro negli ultimi due anni, i conti sono tuttora pesantemente in rosso, nonostante sia stato proclamato “lo stato di crisi” e nonostante il quotidiano usufruisca di di molti milioni di euro ogni anno di sussidi pubblici, per i sostegni all’editoria.
“Vista anche la persistente difficoltà dei conti del gruppo – nonostante il piano di rilancio aziendale e le misure volte a ridurre il costo del lavoro – siamo convinti che la via d’uscita dalla crisi per il quotidiano e la sua edizione online – veri asset strategici del gruppo – non stia in altri tagli ma nella scommessa su contributi originali e approfondimenti a valore aggiunto, come confermano del resto prestigiosi esempi italiani ed esteri”. Sempre piu’ difficile, ai tempi di Google.
Milano, 24 maggio 2012 Alla redazione del Sole 24 Ore
Nel corso della riunione di redazione di ieri pomeriggio il direttore ha convocato gli inviati presenti al giornale e ha affermato davanti a tutti che da mesi non vede inviati in riunione e le loro firme sul giornale, mentre il resto della redazione è stremato. Le dichiarazioni del direttore giungono all’indomani della riunione tra inviati milanesi e romani e Cdr nel corso della quale abbiamo evidenziato il grave disagio per essere stati costantemente mantenuti ai margini del lavoro redazionale. Gli inviati rilevano anche il significativo restringimento degli spazi d’inchiesta.
Sarebbe facile rispondere al direttore con i numeri degli articoli pubblicati sul quotidiano e l’online. E sono numerosissimi i casi – documentati e documentabili – di articoli mai pubblicati e di proposte respinte dai responsabili delle singole redazioni. All’incontro di programmazione con il vicedirettore delegato dal direttore, nel giugno 2011, curiosamente non è mai stato dato alcun seguito di natura professionale. Spetta al direttore utilizzare al meglio gli inviati. Eventuali problemi andrebbero affrontati prima con i singoli e poi con il Cdr ma certo non in riunione di redazione, ed è totalmente inaccettabile un attacco indiscriminato a una figura professionale contemplata nel contratto di lavoro giornalistico. Respingiamo fermamente un tentativo che non torna utile a nessuno di spaccare il corpo redazionale nel momento in cui tutti devono fare il massimo sforzo per una causa comune.
Gli inviati del Sole 24 Ore Seguono le firme di tutti i 19 inviati.
Alleghiamo il testo del documento che abbiamo inviato al Cdr il 17 maggio 2012 Documento degli inviati del Sole 24 Ore Gli inviati del Sole 24 Ore osservano che il continuo incremento dell’informazione e dell’approfondimento di servizio viene svolto con un limitato coinvolgimento di professionalità che hanno finora fornito un contributo importante allo sviluppo del giornale. Tutto ciò, inoltre, avviene a discapito di inchieste e approfondimenti non di servizio, su cui gli inviati possono offrire, a costo zero, competenze e conoscenze alle diverse sezioni del giornale e al sito internet.
L’espansione dei “primi piani” fa spesso saltare la pagina delle inchieste e toglie spazio a Esteri, Politica e Finanza. L’integrazione dei Rapporti in Imprese & Territori comprime inoltre gli spazi del terzo dorso sacrificando talvolta i pezzi di approfondimento. Vista anche la persistente difficoltà dei conti del gruppo – nonostante il piano di rilancio aziendale e le misure volte a ridurre il costo del lavoro – siamo convinti che la via d’uscita dalla crisi per il quotidiano e la sua edizione online – veri asset strategici del gruppo – non stia in altri tagli ma nella scommessa su contributi originali e approfondimenti a valore aggiunto, come confermano del resto prestigiosi esempi italiani ed esteri.