Milano – Si intensificano le perdite sul finale a Piazza Affari, di pari passo con le borse europee, che chiudono in calo di due punti percentuali di media. Particolarmente pesanti le banche, legate a doppio filo con l’andamento dei titoli di stato, sotto pressione per la crisi del sistema finanziario spagnolo. L’euro perde altro terreno contro le principali valute rivali, ma riconquista la soglia di $1,24.
Il mercato ha gioito troppo presto al rapporto della Commissione sullo Stato Finanziario dei Paesi Membri e in particolare al fatto che la “diretta ricapitalizzazione delle banche” potrebbe essere presa in considerazione. Quello che sembrava un rumor messo in giro ad arte per dare fiato ad un mercato ribassista, e’ stato confermato dalle dichiarazioni del braccio dell’UE. La Commissione ha parlato del possibile ruolo del fondo di salvataggio permanente nella ricapitalizzazione delle banche. Ma la Germania ha ribadito il suo secco no e il trattato fondatore del MES, che peraltro deve ancora essere ratificato dalla maggioranza degli stati membri, non prevede una tale funzione. L’ESM (European Stability Mechanism) e’ infatti un fondo Ue con l’obiettivo di salvare gli stati e non le banche.
Le borse europee cedono tutte quasi due punti percentuali, mentre la moneta unica scende temporaneamente sotto l’area $1,24, sui minimi di 24 mesi sulle voci riguardanti i problemi finanziari di una banca spagnola (non Bankia). E potrebbe non essere finita qui: il rischio e’ una discesa fino a $1,1880, un livello toccato nel maggio del 2010, quando cominciava a profilarsi l’incapacita’ dell’Eurozona di dare una risposta efficace alla crisi debitoria della Grecia. “Il movimento rialzista non sembra di breve termine quanto piuttosto una correzione destinata a durare. La spinta arriva dagli incerti destini di una unione monetaria intrappolata, in assenza di una vera unione fiscale e mutualizzazione del debito pubblico, in una sorta di Gold Standard stile anni 30”, dice all’Asca Roberto Isidoro, Risk Manager della Carichieti.
Resta alta la tensione anche sul mercato dei titoli di stato dei paesi periferici. Il rischio Spagna, misurato dai credit default swap, tocca il record a 583 punti base. Oltre alla Spagna, investitori focalizzati anche sul caso Italia, dopo l’asta che ha visto i tassi a cinque e dieci anni segnare forti balzi. Sell off di BTP e di bond spagnoli in atto, con gli operatori che temono il peggio. Domina l’avversione al rischio e la voglia di sicurezza trova una conferma negli acquisti sui Bund. Bankia sempre sotto i riflettori, dopo il no della Bce al piano di ricapitalizzazione della terza banca della penisola iberica. Le quotazioni hanno ceduto fino a -15% in giornata. Intanto e’ aperta la caccia ai titoli di stato della Svizzera e della Germania, il paese dell’Eurozona considerato finanziariamente piu’ solido. I prezzi dei titoli biennali (Shatz) sono saliti a 100, cioe’ al valore nominale di rimborso e il rendimento e’ sceso a zero. I tassi decennali hanno nel frattempo testato i minimi di 1,278%.
PERFORMANCE BORSE – Il Ftse Mib ha perso l’1,79% a 12.872,58 punti. Tra gli altri listini europei: Londra fa -1,7%, Francoforte -1,8%, Parigi -2,12%. L’indice di riferimento del continente Eurostoxx 50 chiude in ribasso dell’1,97%. A Piazza Affari l’indice di riferimento Ftse Mib aveva accusato un’accelerazione al ribasso dopo l’asta, scendendo sotto quota 13.000. Pesano anche i dati negativi arrivati dal fronte economico italiano, con le vendite al dettaglio che hanno segnato un tonfo senza precedenti nel mese di maggio.
ALERT DAI GRAFICI – L’indice delle blue-chip Euro STOXX 50 ha registrato un forte segnale orso in giornata, con la media mobile a 50 giorni scesa al di sotto della media mobile a 200 giorni. De solito questo movimento è un chiaro indicatore di forti pressioni negative e di sell per i prossimi mesi.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Banche sempre sotto pressione, sulla scia del rinnovarsi delle tensioni sul mercato dei titoli di stato italiano. Fanno eccezione Banco Popolare e Ubi Banca che girano in positivo a +1,44% e +0,63% rispettivamente. La lettera si abbatte in particolare su Banca Popolare di Milano la peggiore con -5,11% all’indomani dell’arresto dell’ex presidente Massimo Ponzellini; in rosso anche Intesa e Unicredit -1,38%. Focus, riguardo agli altri settori, su Fiat Industrial, che vede decisamente ridotti i guadagni successivi all’annuncio della fusione con CNH, ma che rimane con Telecom (+0,98%) e Azimut (+0,52%) tra i titoli migliori (+0,76%). Tra altri titoli peggiori Fiat (-5,12%), Diasorin (-4,32%), Impregilo -4,77% e Buzzi Unicem (-4,27%).
BTP – Spread Italia-Germania si attesta sopra l’area dei 465 punti base. Tassi sui BTP a 10 anni +3,94% al 5,99%, ma subito dopo l’asta hanno toccato la soglia del 6%. Tassi spagnoli a 10 anni +3,66% al 6,68%. Toccano nuovi minimi storici i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni, che viaggiano all’1,32%. Il costo per assicurarsi per cinque anni contro il default del debito iberico – misurato sui mercati dai contratti di credit default swap – e’ salito ai massimi di sempre
MERCATO VALUTARIO – Dopo un breve tentativo di scatto in avanti, l’euro cede quota sul dollaro a $1,2401 (-0,68%), dopo aver testato il minimo dal giugno del 2010, a $1,2390. La moneta unica perde -1,43% sullo yen a JPY 97,87; dollaro/yen -0,78% a JPY 78,90.
MATERIE PRIME – Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio arretrano del 3,28%, a quota $87,78 al barile, mentre le quotazioni dell’oro -0,48% A $1.553,50 l’oncia.
MARKET MOVER DI GIORNATA
– L’Europa punta dritto a raggiungere un’Unione Bancaria.
– Asta Italia: tasso BTP a 10 anni a record gennaio.
– Bce cestina il piano spagnolo per Bankia secondo un articolo del Financial Times.
– La Cina smentisce la possibilità di introdurre nuovi stimoli economici a supporto della crescita del paese.
– In Italia vendite al dettaglio: un tonfo senza precedenti in maggio.
– Fiducia imprese dell’Eurozona scivola al minimo in quasi tre anni.
– Usa premono sull’Europa: fondi di salvataggio per ricapitalizzare banche.
ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO
– Sempre piu’ aziende europee sono in difficoltà . E la Cina compra
– Grecia: per clienti di Citi fuori dall’euro nel 2012
– UniCredit riduce attività azionario nell’est dell’Europa
– Emorragia dai conti correnti italiani: spariscono 200 miliardi
NOTIZIE IN PILLOLE
– I rendimenti decennali dei Bund tedeschi ai minimi record di 1,278%
– Il Dollaro Schiaccia L’euro. Operatori: Non E’ Ancora Finita.
– Rendimenti Titoli Di Stato Biennali Germania Scendono A Zero.
– Spread In Lieve Rialzo In Avvio Di Seduta.
– Euro: Apre Ai Minimi Da 22 Mesi Sotto 1,25 Dollari.
– L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo termina la giornata con -23,89 punti (-0,28%) a 8.633,19. In calo anche le altre Borse asiatiche.
– Cambi: dollaro sotto 1,25 su euro, apre a 1,2467
– Fiat: Si Fara’ Fusione Con Cnh, Poi Quotazione In Borsa
– Borse Asia giu’: rischio Spagna. Euro sui minimi da due anni
– Facebook ai minimi dal suo sbarco in Borsa
– Wall Street, buon rialzo, ottimismo Grecia nell’euro. Facebook -10%
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Più tecnici siete, meglio è. Ricordate che il mercato è dominato dalle boiling room e sale trading come quella di JPMorgan Chase, dove scommesse fino a un leverage di $200 miliardi e perdite di 2 miliardi, sono la norma, nel portafoglio derivati su crediti sintetici. Per cui…. “raise the bar”, trader della famiglia di WSI. Per vincere sulle lobby bancarie e non essere continuamente manipolati, siate più sofisticati, aggressivi, preparati, flessibili. Questo è il vostro spazio. Fatevi sotto. Competere con JPMorgan Chase no, imparare a non fare gli stessi errori, sì.