New York – Una volta erano i poveri in cerca di fortuna a lasciare la terra natale. Ora invece sono i plurimiliardari ad emigrare in massa. Per minimizzzare il carico fiscale in buona parte dei casi, ma anche per fuggire dall’incertezza politica o semplicemente per trovare migliore qualita’ di vita.
L’anno scorso piu’ di 1.700 americani hanno rinunciato alla cittadinanza, il doppio rispetto al 2009. Tra di loro Eduardo Saverin, uno dei fondatori di Facebook trasferitosi a Singapore per evitare di pagare le tasse sui miliardi ricevuti dalla quotazione del social network. Come lui tanti altri emigrano per cercare regimi fiscali piu’ “clementi”. E’ il caso ad esempio dei paperoni francesi, che fuggono in Svizzera, Inghilterra e Singapore terrorizzati dalle dichiarazioni di Francois Hollande secondo cui chi guadagna piu’ di un milione di euro dovrebbe pagare il 75% in tasse.
Ma non sempre la motivazione e’ economica: i super-ricchi russi e cinesi espatriano a causa dell’incertezza politica. Gli oligarchi russi hanno fatto di Londra la loro nuova casa, seguendo l’esempio di Roman Abramovich. I cinesi invece sembrano preferire gli Stati Uniti, grazie a un programma che agevola l’ingresso a chi investa nel Paese.
David Lesperance, avvocato canadese specializzato nell’aiutare i ricchi a espatriare, afferma che questi “hanno all’improvviso capito che non per forza devono rimanere dove sono, l’idea di espatriare per molti e’ diventata da qualcosa di esotico a una necessita’”. E non sempre solo per ragioni fiscali, per lo piu’ quello che interessa loro e’ massimizzare la qualita’ della vita. E intanto i governi fanno a gara per offrire loro questa opportunita’ a suon di incentivi.