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BUSH NON FA BENE ALL’EURO, DICONO ANALISTI

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Mentre si decide il destino del primo presidente Usa del 21esimo secolo, economisti e analisti riflettono sulle possibili conseguenze che una amministrazione di George W. Bush avrebbe sulla politica valutaria dollaro-euro.

Il ragionamento principale e’ il seguente: Bush cerchera’ di promuovere un periodo di sostanziali sgravi fiscali. Questo spingera’ la Federal Reserve a dare un giro di vite ai tassi di interesse per sostenere il dollaro.

Una conseguenza di questo scenario e’ che un’amministrazione repubblicana sarebbe dunque meno propensa a sostenere la moneta unica europea.

Questa possibilita’, affermano gli analisti, e’ dimostrata dal fatto che quando questa mattina (8:00 ora di Roma) si erano diffuse le voci, poi smentite, di una vittoria di Bush, l’euro e’ scivolato dai $0.8615 ai $0.8540, perdendo circa due centesimi.

Sempre secondo gli esperti, l’incertezza causata da questo scenario potrebbe scoraggiare i flussi di investimento verso asset in euro, spingendo numerosi traders valutari a rafforzare le proprie posizioni al ribasso sulla moneta unica.

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