Milano – Borsa Milano archivia la giornata di contrattazioni lontana dai minimi di seduta, quando aveva perso oltre -1%, ma comunque in rosso, soffrendo per la pubblicazione del rapporto del Fondo Monetario Internazionale e le tensioni presenti sul mercato dei BTP. L’indice Ftse MIB ha perso lo 0,36% a 13.664,81 punti. Poco variate le altre piazze finanziarie: Londra -0,04%, Francoforte +0,25%, Parigi +0,01%, indice di riferimento del continente Eurostoxx 50 -0,21%.
Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime sulla crescita economica mondiale, confermando in particolare quelle per l’Italia: niente per cui esultare, visto che ciò significa che il paese farà fronte a una contrazione del prodotto interno lordo -1,9% e che la recessione avrà effetti rialzisti sul debito, che salirà dai livelli attuali fino a oltre il 126% del Pil.
Secondo l’istituto di Washington, l’Italia riuscirà di fatto a riportare i conti in nero nel 2013, mettendo a segno un piccolo attivo strutturale di bilancio, pari allo 0,7% del Pil, che tuttavia non basterà a imprimere una traiettoria discendente al rapporto debito/Pil (che salirà dal 125,8% al 126,4%), causa la recessione in corso e il consistente contributo di Roma al fondo salva-stati.
Evidente l’appello accorato del Fmi alla Bce, a cui si chiede di fare di più, e di fatto di abbassare ulteriormente i tassi di interesse, ma anche di tornare ad acquistare i titoli di stato. I timori dell’Fmi sono raccolti nella frase secondo cui le “tensioni sui mercati periferici sono risalite ai picchi di fine 2011“.
Altre notizie arrivate in giornata contribuiscono a disorientare gli investitori; intanto, l’attenzione è rivolta alla Cina dopo le dichiarazioni del premier cinese Wen Jiabao, che ha avvertito nel fine settimana che i problemi per l’economia del paese continueranno, precisando però che i fondamentali rimangono solidi.
Sullo sfondo, la paura è per l’eventualità di un cosidetto ‘hard landing’ in Cina, dopo la poderosa crescita degli ultimi anni. Il prodotto interno lordo del paese è avanzato nel secondo trimestre +7,6%, al minimo di tre anni. Si tratta comunque di una crescita elevata e di tutto rispetto, soprattutto se paragonata a quella dei paesi occidentali, che combattono invece con lo spettro della recessione.
Nessuna reazione sullo spread Italia dalle parole del neo ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che ha reso noto che, al fine di ridurre il debito, ci saranno vendite di beni per 15-20 miliardi di euro l’anno. “La strada praticabile è quella di garantire, con un programma pluriennale, vendite di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno, pari all’1% del Pil. Già abbiamo un avanzo primario del 5%, e calcolando una crescita nominale del 3%, cioé tolta l’inflazione all’1, vorrebbe dire ridurlo del 20% in 5 anni”. Ma la tensione sul mercato dei titoli di stato rimane e ora si intensifica, anche perchè l’Fmi non ha nascosto di serbare particolari timori proprio riguardo alla Spagna e all’Italia, che possono farcela, secondo il capo economista Blanchard, solo se l’Ue assicurerà tassi ragionevoli in termini di costi di finanziamento del debito.
Attesa intanto per il discorso del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che parlerà domani, nel corso di una audizione al Senato Usa. Le speranze – da molto tempo – sono per l’intenzione della Fed di adottare nuove misure di quantitative easing. Ma le ultime dichiarazioni del timoniere della Banca centrale americana, finora, non hanno affatto avallato tali aspettative.
Azionario europeo dunque negativo, dopo che l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 Index ha concluso la fase di guadagni su base settimanale più consistente in più di due anni. Di fatto, l’indice è balzato per sei settimane consecutive, mettendo a segno un rally +9,4% rispetto al minimo di quest’anno testato lo scorso 4 giugno.
Detto questo, come spiega Robert Parker, consulente senior presso Credit Suisse Asset Management a Londra, “gli investitori rimangono molto underweight”. Intanto, “la stagione degli utili proseguirà per un altro mese e le attese sono così negative che il rischio di un downside è basso”.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Negative le banchem in particolare le Popolari, Mediobanca (-2,63%) e Unicredit (-2,07%). Sell anche su A2A. Tra i titoli positivi Pirelli +1,45%, Fiat +4,36%, Ansaldo +1,75%, Mediaset +1,67%, Campari +1,55%.
BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni +1,69% a 485,17 punti base, ma aveva anche superato la soglia piscologica di 490. Tasso Btp sale +1,35% al 6,14%, sotto i massimi di 6,15% testati in giornata. Tasso spagnolo a 10 anni +2,21% al 6,81%. Acquisti sui Bund, che scambia sopra i massimi di venerdi’ di 145,17. Il tasso decennale e’ in flessione -2,94% all’1,22%.
VALUTARIO – L’euro in calo sul dollaro a $1,2238 (-0,13%). Dollaro/yen -0,62% a JPY 78,74, mentre euro/yen -0,80%, a JPY 96,34.
MATERIE PRIME – I futures sul petrolio +0,10%, a quota $87,19 al barile, mentre quotazioni oro +0,03% a $1.592,40 l’oncia.
HIGHLIGHT DI GIORNATA
– Fmi riduce stime Pil globale, “Bce tagli ancora i tassi”.
– Wall Street tenuta a freno dai dati macro.
– Sicilia vicina al default: sono a rischio stipendi e pensioni.
– I due titoli a meno di $5 su cui si scatenano i buy degli insider.
– Bond italiani restano piu’ solidi di quelli spagnoli.
– Dalle riforme +1,5% di Pil, ma solo a cominciare dal 2014.
– Debito: nuovo record a maggio.
– Le prossime bolle in arrivo.
– Immobiliare: potrebbe essere il miglior momento per comprare.
– Quattro bond contro l’euro-paura.
– Germania compra da banca svizzera l’elenco degli evasori fiscali.
– I 3 eventi chiave della settimana.
– Imu prima casa: a dicembre in arrivo una stangata anche del +130%.
– Euro tenta il rimbalzo, Cina prepara misure di sostegno straordinarie.
– Ue: Berlusconi, Merkel e Sarkozy non vollero Blair presidente Consiglio europeo.
– Economia/agenda: Attesa Per Inflazione Europa E Usa.
– Crisi: spread Btp-Bund apre a 480,7.
– Cambi: euro a 1,2235 dollari in avvio mercati europei.
– Euro in calo sul dollaro, alle 8.20 italiane a $1,2233 (-0,17%).
– Petrolio: in calo a 86,76 dollari.
– Oro: in calo a 1.584,65 dollari.
– Borse Asia su: attese misure pro-crescita in Cina.
– Dopo lo scandalo Libor, si pensa a manipolazione prezzo petrolio.
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