Società

Spagna senza soldi in cassa: salvata da Draghi e dalla Germania

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Madrid – Nel giorno in cui il Bundestag approvera’ il piano di aiuti alle banche iberiche – il si appare scontato – il ministro del Bilancio, Cristobal Montoro, ha spiegato al al Parlamento di Madrid che il governo e’ stato salvato da Mario Draghi.

La Spagna “non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Bce non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito”. Lo ha affermato il ministro del bilancio spagnolo, Cristobal Montoro, al parlamento di Madrid, secondo quanto riferisce Bloomberg.

Per il politico, la Spagna sta vivendo una nuova recessione dopo il 2009 e deve affrontare le difficoltà con un debito che “ci sta schiacciando e condizionando”. In ogni caso, il ministro ha difeso il piano di austerità proposto dal suo governo, sostenendo che la Spagna deve uscire dalla crisi all’interno dell’unione europea e dell’euro.

Il parlamento tedesco mettera’ a disposizione il 27% circa dei 100 miliardi di liquidita’ promessi dall’Europa per salvare Madrid dal collasso. Anche l’opposizione composta da Verdi e Socialdemocratici ha annunciato che votera’ a favore.

Al di da’ del via libera o meno del programma di aitui, il voto rappresenta un nuovo test politico sulla tenuta di maggioranza del governo della Cancelliera Angela Merkel. Sempre piu’ parlamentari di centro destra stanno diventato euroscettici e sono contrari a continuare a aiutare i paesi piu’ deboli del blocco a 17.

La prossima data chiave sara’ il 12 Settembre, quando la corte costituzionale si esprimera’ sulla legalita’ dell’ESM, che stabilisce che i contribuenti tedeschi partecipino alle risorse del fondo salva stati.

Le difficoltà della Spagna si sono manifestata anche questa mattina con l’asta bond. Il tesoro ha venduto Bonos con scadenza 2014, 2017 e 2019 per 2,98 miliardi, poco sotto l’obiettivo di 3 miliardi, con tassi in deciso rialzo e domanda in calo. Il rendimento medio del biennale è balzato al 5,204% dal 4,335% di giugno, quello del 5 anni al 6,459% dal 4,832%. Il tasso sulla scadenza 2019 si è attestato al 6,701% contro il 4,832%. La domanda oscilla tra 2-3 volte l’offerta contro le 3-4 volte delle precedenti aste. E dopo il collocamento, vola oltre la soglia critica del 7% il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni sul mercato secondario.