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Bce: Bundesbank o meno, il dado è tratto. Punto di non ritorno?

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New York – “Germany backs Draghi bond plan against Bundesbank”, ovvero “la Germania appoggia il piano sui bond di Draghi contro la Bundesbank. E’ quanto scrive Ambroise Evans-Pritchard, editorialista del Telegraph e tra i più noti euroscettici tra le grandi penne che ogni giorno scrivono analisi e approfondimenti sui quotidiani, concernenti il futuro della moneta unica.

L’esperto afferma che il “Daily Telegraph può confermare (la veridicità) del rapporto pubblicato da Der Spiegel, secondo cui i tecnici della Bce starebbero valutando un piano per stabilire un tetto massimo per i tassi dei titoli italiani e spagnoli, tra le altre opzioni in esame. Ciò potrebbe essere il punto di svolta che i critici di tutto il mondo chiedono da ben due anni”. Bundesbank o meno.

Il punto cruciale, dunque, è che la Germania appoggerebbe comunque Draghi. Certo, è piuttosto difficile pensarlo visti i “botta e risposta” tra la Bce e la banca centrale tedesca. Più che botta e risposta, in realtà, si può parlare di veri e propri avvertimenti della Buba che, alla minima indiscrezione su un eventuale piano della Bce, mette subito le mani in avanti e dice no.

Questo non significa però che la Germania intera sia contro Draghi. Evans-Pritchard cita a tal proposito le parole di Jorg Asmussen, il potente membro tedesco del comitato esecutivo della Bce, che è in netto contrasto con la Bundesbank, visto che poche ore dopo la smentita dell’istituto di Francoforte sui rumor riportati da Der Spiegel, ha detto “Una moneta può essere stabile solo se la sua esistenza futura non viene messa in dubbio”.

Anche queste sono parole, ma è vero che Asmussen ha segnalato di supportare a pieno il progetto di Mario Draghi, volto ad acquistare i bond dei paesi periferici. E ha addirittura sottolineato, che gli acquisti potrebbero essere illimitati. Evans-Pritchard continua ricordando che Asmussen è stato nominato a gennaio nel mese di gennaio e che è vicino al cerchio della cancelliera tedesca. “Asmussen è stato scelto per il ruolo (membro del comitato) da Merkel. Ciò significa che Draghi è riuscito a creare una crepa in quello che sembrava un muro solido della Germania”.