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Euro sfida le leggi di gravità in attesa della Federal Reserve

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Legnano – Ci troviamo di fronte a mercati molto tecnici, che alternano fasi di salita a correzioni date da prese di profitto che però, non sono in grado di spingere i prezzi della maggior parte degli strumenti finanziari sotto i punti di supporto più importanti.

Ieri è stata l’ennesima giornata durante la quale abbiamo assistito ad aumenti di volatilità legati all’aumento della propensione al rischio, che hanno portato il dollaro americano a perdere ulteriormente terreno a livello globale, il tutto in seguito alla comunicazione ai mercati da parte della Corte Costituzionale Tedesca del riconoscimento della legittimità del meccanismo di stabilità europeo (ESM), anche se il suo utilizzo sarà condizionato dall’accettazione del popolo tedesco, per qualsiasi contributo che dovesse superare i 190 miliardi di euro.

Si apre così la possibilità che vengano effettivamente staccati aiuti alla Spagna e che venga attivato il meccanismo calma spread spiegato da Draghi ormai una settimana fa, fattori importanti che sono stati fissati prima di quanto ci dovrà dire la Federal Reserve questa sera. Riprendiamo velocemente un pezzo dell’articolo di ieri mattina per capire in cosa potrebbe consistere un nuovo piano di QE3: “Il fatto che il mercato del reddito fisso stia mostrando i tassi fermi fino al 2015 ha fatto aumentare molto la probabilità che la Fed intervenga con acquisti di titoli di stato sulle scadenze più lunghe, questa volta tramite la creazione di moneta e quindi andando ad inciccionire il proprio bilancio anziché tramite l’Operation Twist, dove si finanzia l’acquisto di titoli di lungo tramite la vendita di titoli a breve.”

Qualcuno prende il miglioramento dell’occupazione americana (8.1% vs 8.3% precedente) come un potenziale fattore che manterrà la Fed ferma, qualcuno dice che il pericolo di importare nuova inflazione farà lo stesso, qualcuno dice che i dati migliori degli ultimi tempi sul fronte vendite al dettaglio possano in qualche modo essere una scusa.

Noi non sappiamo cosa avverrà, i dati mostrano che sui mercati degli swap overnight e su quello dei bond i tassi sono previsti bassi fin’oltre il tanto famigerato 2013, il che ha fatto oggettivamente aumentare le possibilità di assistere a un nuovo round di acquisti di titoli. La big question riguarda ora il quando questo avverrà.

L’unico motivo per cui la Fed potrebbe stare ferma oggi è da ritrovarsi nel fatto che l’operazione di twist della curva è ancora in essere, per cui si potrebbe evitare di appesantire gli acquisti che metterebbero un maggior numero di dollari in circolazione.

Questo farebbe sì che nel medio periodo la valuta americana perda potere d’acquisto e che questo si tramuti in aumento dell’inflazione, ma la concentrazione del Board sarà, a nostro avviso, sugli effetti che tale decisione (o meno) potrebbero avere sui mercati nel breve periodo.

Infatti crediamo che se dovesse esserci l’annuncio il mercato accenderà il tasto del rischio, altrimenti lo spegnerà (con l’unico punto interrogativo sul comportamento dell’oro, come spiegato ieri mattina).

Una potenziale soluzione potrebbe essere quella di un cambiamento del wording per quanto riguarda gli orizzonti temporali di riferimento per il mantenimento dei tassi tra 0 e 0.25%, che se dovessero essere spostati più in là ufficialmente, potrebbero dare la quasi certezza che, a breve, un nuovo QE3 potrebbe verificarsi.

EurUsd
L’euro continua a salire, e non poco. Ci siamo trovati ieri a vivere la rottura di 1.2840 (media a 200 periodi su grafico daily) con un movimento seguito ampio quasi una figura esatta. La tendenza chiaramente rimane positiva, nel breve, almeno sino a che 1.2885 terrà mentre il primo livello di resistenza chiave si trova qualche punto più su del massimo, 1.2960, come evidente da un grafico giornaliero osservando la metà di febbraio scorso.

UsdJpy
Dopo il nuovo tentativo di ritorno al di sopra di 78 figura, il cambio UsdJpy ha mostrato con evidenza come questo livello rappresenti senza dubbio un livello chiave. Senza essersi scomposto più di molto (il cambio è rimasto negli ultimi due giorni in 30 pip di range) pensiamo che la tendenza sia comunque negativa.

EurJpy
Il livello chiave di 100.40, sul cambio EurJpy, è stato superato sebbene non abbia condotto a quella volatilità attesa. Siamo sempre all’interno di una evidente tendenza positiva (lo sarà nel medio lungo sino alla tenuta di 99) con un obiettivo che si trova proprio sui massimi visti nel pieno dell’estate (101.40 di fine giugno) indicati e rafforzati dalla parte alta del canale positivo in atto dal 25 luglio scorso.

GbpUsd
Rotto alla fine anche 1.6080, il cable sembra proprio non aver più nessuna scusa per non andare a raggiungere il massimo di fine aprile scorso, 1.63. Usiamo per oggi il passato livello di resistenza come livello di supporto e possibilità di entrare a favore del mercato prima della fine del trend.

ORO
Nelle ultime ore il metallo prezioso per eccellenza, XAUUsd, ha mantenuto un range particolarmente compresso, dato che l’escursione massima da ieri pomeriggio è stata di 3 dollari. Al di la di questo possiamo trovare un livello di supporto davvero notevole, 1,725$ che oltre ad essere il minimo delle ultime tre giornate è indicato come livello di attenzione dalla media mobile a 100 periodi posizionata all’interno di un grafico orario. La tendenza alle spalle dell’oro, positiva, dovrebbe tornare a farsi viva al raggiungimento di questo livello.

GER30
La rottura di 7,330 ha portato l’indice tedesco, GER30, a toccare i massimi raggiunti l’ultima volta prima di luglio 2011. La tendenza alle spalle dei prezzi è ancora fortemente positiva con un primo supporto appunto sul livello rotto, 7,330 e sul secondo 7,250. L’obiettivo più ambizioso si trova a 7,500 ed è tutt’altro che irraggiungibile.

ITA40
16,200 è oramai solamente un ricordo e la resistenza chiave di tramuta in supporto di breve. Un altro passo in più verso il ritracciamento toatale del movimento negativo compiuto da marzo e che trova il suo naturale obiettivo a 16,780 prima e in area 17,000 poi.

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