La Federal Reserve ha comunicato che espandera’ il suo portafoglio a lungo termine con l’acquisto sul mercato aperto di $40 miliardi al mese di obbligazioni legate ai mutui immobiliari, nel tentativo di stimolare la crescita Usa e ridurre la disoccupazione.
Arriva il nuovo piano di allentamento monetario, il famoso QE3 (quantitative easing n.3) e il mercato accoglie la notizia positivamente: l’indice S&P500 e’ in rialzo +1,64%, il Dow Jones +1,51%, il Nasdaq +1,55%, l’oro sale +1,91% a $1767. Il rendimento del Treasury a 10 anni e’ salito a 1.76% dal precedente 1.71%. Infatti il nuovo QE3 non riguarda l’acquisto di Treasury, che appaiono penallizati dalla mossa Fed, che si concentra sui bond MBS (mortgage-backed securities). L’euro ha superato quota 1,3000, in rialzo di +0,76%.
L’annuncio e’ arrivato all’improvviso, scombussolando le aspettative del mercato. Gli operatori erano in attesa di un comunicato alle 20:15, come d’abitudine alla fine della riunione, in corso da due giorni a Washington sotto la presidenza di Ben Bernanke, del Federal Open Market Committee (FOMC), il braccio operativo della Banca Centrale degli Stati Uniti a cui sono delegate le decisioni di politica monetaria.
“Se lo scenario per il mercato del lavoro non migliora in modo sostanziale, il FOMC continuera’ l’acquisto di MBS, mortgage-backed securities (cioe’ le obbligazioni legate ai mutui immobiliari garantite dalle agenzie governative Fannie Mae e Freddie Mac), prendera’ la decisione di ulteriori acquisti di asset e utilizzera’ gli altri strumenti di politica monetaria che saranno appropriati”, si legge nel comunicato del Federal Open Market Committee.
Il FOMC scrive anche che manterra’ i tassi a breve (federal funds) vicino a zero “almeno fino a meta’ 2015”, spostando quindi il termine annunciato l’ultima volta, di ulteriori sei mesi (prima era posto a fine 2014). La Fed ritiene che “una posizione altamente accomodante di politica monetaria rimarra’ appropriata per un considerevole periodo di tempo dopo che la ripresa economica si sara’ rafforzata”.
“Il FOMC e’ preoccupato del fatto che, senza ulteriori passi in direzione dell’ allentamento della politica monetaria, la crescita economica potrebbe essere non abbastanza forte da generare miglioramenti sostenibili nelle condizioni del mercato del lavoro”, si legge nel comunicato.
Il numero uno della Fed, durante la conferenza stampa a commento della riunione del FOMC, ha avvertito inoltre che “l’acquisto di bond potrebbe contribuire a ridurre il deficit americano”, ma ha ricordato che “la Fed non può agire da sola”. Ben Bernanke ha sottolineato i rischi causati dalla crisi europea, dall’altalena dei mercati finanziari e dalla debolezza del mercato del lavoro, che “resta motivo di grande preoccupazione”.
Unico voto contrario, per la sesta volta di seguito nelle ultime sei riunioni del braccio operativo della Federal Reserve, il presidente della Fed di Richmond Jeffrey Lacker, il quale ha detto, in passato, che si aspetta un rialzo dei tassi d’interesse entro il 2013 e si e’ opposto in giugno alla decisione di estendere l’operazione Twist fino alla fine dell’anno. La Fed infatti ha confermato anche oggi lo swap di $667 miliardi di debito a breve con debito a piu’ lungo termine per allungare la maturita’ del suo portafoglio, strategia chiamata appunto “Operation Twist”.
Il presidente della Fed Ben Bernanke, con una mossa inaspettata (il cui impatto sull’economia Usa andra’ valutato nel medio termine) viene cosi’ in aiuto in teoria al presidente Barack Obama, la cui rielezione andra’ a giudizio degli elettori tra meno di 60 giorni. Bernanke usa strumenti non convenzionali a disposizione della Banca Centrale per attaccare la disoccupazione, ferma ad un tasso superiore all’8% dal febbraio 2009, una situazione che Bernanke ha definito “di grave preoccupazione” (e nessun presidente degli Stati Uniti e’ stato mai confermato per il secondo mandato con un tasso di disoccupazione cosi’ alto – anche se in Europa la disoccupazione e’ sopra al 10%).
La decisione di oggi della Fed rischia di provocare le ire dei repubblicani, a cominciare dal candidato alla Casa Bianca Mitt Romney, secondo il quale la politica monetaria di Bernanke minaccia di innescare l’inflazione mentre sembra non serva un granche’ a dare stimolo all’economia.