Arezzo – Mentre da Arezzo Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini lanciano il Monti Bis e la lista che dovrebbe sostenere il nuovo esecutivo del senatore a vita, in coincidenza con le intenzioni di Luca Cordero di Montezemolo, grande freddezza arriva dal segretario Pd Pierluigi Bersani e dal segretario Pdl Angelino Alfano.
“Monti l’abbiamo voluto noi, quindi non mi vengano a dire quanto e bravo”. Così Bersani, parlando alla platea dell’Assemblea del Mezzogiorno a Lamezia Terme. Però, dice Bersani, oggi il vero tema “è che la politica deve rimettersi in gioco, affermare il suo ruolo riconoscendo anche il suo limite, e quindi serve aprirsi alla società civile”.
Da parte sua, Alfano insiste sulla necessità di candidare un premier (che non è iscritta peraltro nella legge elettorale). “Noi abbiamo sempre detto che in una democrazia ci sono le elezioni, non si può fare a meno dei risultati delle elezioni” ha detto a Sky Tg24 a proposito della ipotesi di un Governo Monti dopo le elezioni. “Se si vota in primavera e Monti non è in campo è difficile”.
Intanto il pressing per il Monti bis è ufficialmente partito. Non che l’ipotesi di una riedizione del governo del Professore fosse rimasta sottotraccia, ma le contemporanee prese di posizione pubbliche dei big centristi ha finalmente portato allo scoperto un progetto coltivato da mesi. Da Arezzo, teatro dell’Assemblea dei Mille fortissimamente voluta da Fini per superare di fatto l’esperienza di Futuro e libertà, parte dunque la rincorsa al montismo del 2013.
Per rendere possibile questo scenario, Gianfranco Fini rilancia l’idea di una lista per l’Italia. Un progetto subito raccolto dal palco aretino da Pier Ferdinando Casini – “aderisco” – e che sembra assomigliare molto a quell'”incontro tra società civile e politica” immaginato da Luca Cordero di Montezemolo dalle colonne del Corriere della Sera.